Tanto rumore per (quasi nulla), più che un falò un cerino…

…ovvero: le rose e le spine della diretta.
Insomma, ‘sta cosa è andata. Un po’ così, un’intervista piccina piccina picciò. Non un falò, ma la fiammella di un fiammifero. Ma, mi si insegna, anche se mica la condivido, questa affermazione, che l’importante è esserci. Però è stato  ugualmente divertente.

Cronaca di un giorno comunque speciale

Giù dal letto all’alba: l’unico treno che ci può portare a Cervia parte alle 7,58. Alle 9 i treni, in perfetto tempismo, si fermeranno. Sciopero, già, proprio oggi. E io ho sempre un risveglio molto lento: per rendermi conto di chi sono mi servono due caffé, due sigarette, una doccia molto lunga, musica in sottofondo, una sbirciata alla posta, una mail di buongiorno da leggere e da spedire… Poi, forse, sono in grado di ricominciare a pensare. Per cui la sveglia suona alle sei, questa mattina. La mattina del giorno fatale. La mattina di questo venerdì 13 aprile (un solerte amico mi aveva fatto notare che non era proprio una data delle più fauste…) in cui uno dei sogni della mia vita sta per avverarsi: Marino Sinibaldi, proprio LUI  in persona, mi intervisterà a Fahrenheit!
Il sole già abbraccia la città, mentre ci avviamo verso la stazione. Si respira aria d’estate. Il libro…l’ho preso, il libro? Sì, dice Maria, l’amica che mi è venuta a trovare da Roma, tranquilla, l’hai nella borsa…

Il treno attraversa una campagna avvolta nella nebbia. Ehi, ma dove è finito il sole?
Un gentile signore dipendente di Trenitalia attraversa gli scompartimenti per  avvisare la gentile clientela viaggiante su Trenitalia che il treno non proseguirà oltre Ravenna.
E che non ci sono mezzi per raggiungere Cervia, in mattinata.

Il taxista ravennate non sa bene dove siano i Magazzini del Sale, a Cervia. Ferma l’auto (non ferma il tassametro), scende, entra in un bar, si informa. Ho l’impressione che si sia bevuto anche un caffé, e magari si sia mangiato pure un bombolone, ma si sa, per un taxista, mantenersi sveglio, è essenziale…

Ma finalmente, eccoci arrivate. Ecco il Luogo dove avverrà l’EVENTO!!!!
Beh, a parte gli scherzi, il posto è magnifico.  Una location così bella credo che Fahrenheit non l’abbia mai avuta. Le pietre rosse che ricoprono le pareti trasudano ancora sale, i soffitti sono altissimi, gli ambienti spaziosi e pieni di luce. Sembra di essere in una cattedrale.
Con Marino visitiamo il museo del sale, il custode ci riempie di notizie, Marino ascolta memorizza incalza con le domande. Insomma già sta preparando la trasmissione. E io penso quando incalzerà me, di domande…Beh, non esattamente. So come vanno le cose, quando Fahrenheit gioca fuori casa. Gli ospiti saranno tanti, il tempo verrà divorato da milioni di parole…Insomma…beati i primi, più che gli ultimi…

Davanti ai magazzini stanno allestendo un banchetto di Emergency. Sento dentro quella rabbia, quel rovello che mi accompagna da un po’ di giorni. Devo scriverne, devo parlare sul blog di quello che sta succedendo a Gino Strada e ai suoi collaboratori, mi dico. E’ che è difficile. Per ora mi limito a comprare una maglietta, l’ennesima con il loro logo. Vado in bagno e mi cambio. Salirò con quella, sul palco. Un’inezia, lo so. Ma l’unico modo che ho, in questo momento,  per esprimere quello che provo.

Ed ecco che si comincia. La mitica sigla e poi…via! Il sindaco, il direttore del museo, due salinari, il presidente dell’associazione degli albergatori, i ragazzi di una scuola alberghiera, un micro spettacolo di burattini, e tanti tanti tanti ospiti che si succedono, ma pare solo a me, con una lentezza esasperante. E che parlano parlano parlano. Poi l’interruzione per il giornale radio. Ecco, ormai sono le cinque, è alle cinque, vero?, chiedo a Susanna Tartaro, la curatrice del programma. Ma ci sono ancora altri ospiti. Però, stranamente, mi è passata l’ansia. Vedo arrivare Mariangela Gualtieri e mi avvicino per salutarla e parlare un po’ con lei. E’ una persona straordinaria, molto dolce e gentile, una grande poetessa, un’ottima attrice. Sento Sinibaldi che annuncia i prossimi ospiti, mi sembra che dica la parola scrittori…ma non ci faccio troppo caso. Poi con la coda dell’occhio vedo che si sbraccia nella mia direzione, mentre Susanna corre verso di me. Dai, sali! Quasi mi inciampo, salendo i gradini laterali del palco…quasi non vedo dove devo sedermi…E poi…e poi è già finita…Il gruppo musicale ha iniziato l’ultima canzone del programma. Gli ospiti, Grazia Verasani, Gianluca Morozzi, Giorgio Pozzi, Leonardo Polverelli e Milvia Comastri lasciano il palco.
Le poche parole che ho detto le ho poi riascoltate  sul file della registrazione che mio figlio mi ha spedito. Tanto rumore per (quasi) nulla.
Ma sono contenta, ugualmente.
La giornata è stata bellissima, “vedere” la  "mia" radio è sempre emozionante, ho conosciuto altre belle persone, ho rivisto amici cari, ho provato il… brivido della diretta. Cosa posso volere di più?
E inoltre: cena al Circolo dei Pescatori La Pantofola, proprio lì, sul canale. Un ottimo fritto (ho abitato per 34 anni al mare, e so giudicare abbastanza) per la strabiliante cifra di 8 euro, pigiate attorno a un tavolaccio insieme con persone che non conoscevamo, ma con le quali è nata all’istante quasi un’amicizia.
E poi, dulcis in fundo: l’imperdibile eclettico fantastico bravissimo straordinario Stefano Bollani in concerto!!!!!!
Alex, il mio figliolino, che da Santarcangelo di Romagna, dove abita, ci ha raggiunto a Cervia in serata, ci riaccompagna a Bologna.
Insomma: il mio giorno di minuscola gloria, è finito veramente in gloria.
Troppo stanca per aggiornare il blog, troppo stanca per rispondere ai commenti e alle mail me ne vado a  dormire.
Sabato in giro per Bologna con Maria e Daniela, un’amica di Napoli.
E solo ora, a ben più di ventiquattro ore di distanza, sono riuscita finalmente a farvi una cronaca fra l’ironico e il serio di questa mia avventura.
Buona notte, signore e signori. Qualcuno spenga la luce, per favore.

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11 risposte a Tanto rumore per (quasi nulla), più che un falò un cerino…

  1. ReAnto ha detto:

    Io ho riacceso la luce perchè è già giorno e se il buongiorno si vede dal mattino qui si prospetta una giornata grigia ,meteo parlando…

    Quante cose in un giorno ti sono accadute…bello no ?.Un gran ricordo,di queli indelebili.
    Marino ti ha annunciato come scrittori del luogo e dintorni e ha sottolineato il tuo nome ben due volte. L’intervento è stato veloce ,è vero,ma mica hai detto stupidaggini.
    Ancora un brava Milvia ……..te lo meriti proprio. Antonio 🙂

  2. cochina63 ha detto:

    Che bella esperienza Milvia, su non piagnucolare! Ti è successa una cosa bellissima… Un abbraccio grande!

  3. Annalisa55 ha detto:

    Ma non che non ha piagnucolato… E’ solo che quando aspetti una cosa con ansia o emozione, e’ come se dovesse durare ore e ore (per pareggiare l’ansia precedente) e invece, tic tuc tac, e’ finita, e sembra sproporzionata la brevità della Cosa e la lunghezza del Prima. E’ uno dice: toh, tutto qui? Ma insomma…!
    (e va bene, cito pure la vecchia pubblicità: *già faaaaattooo?*)

  4. anonimo ha detto:

    Lamentati!! Hai avuto le amiche, l’intervista,la frittura di pesce buona e a costo onesto, in quel di Cervia, che è una bellissima cittadina.Hai incontrato Sinibaldi, hai parlato del libro…
    Vedrai che a ripensarci sarai contentissima!!

  5. biancabalena ha detto:

    So che a volte il tempo sembra scivolarci tra le dita, proprio quando vorremmo riuscire ad assaporarlo… però almeno hai assaporato il fritto misto!
    Scherzi a parte, sono sicura che l’avventura ti porterà buono!
    ciao

    sabrina

  6. anonimo ha detto:

    ho notato – ma in fondo non avevo dubbi su questo – che in diretta hai una notevole faccia tosta…complimenti, bravissima! ondina

  7. Soriana ha detto:

    Grazie a tutti per i complimenti…Non so, risentendomi mi sembra proprio di non aver detto nulla di quello che avrei voluto dire…Ma, ripeto, va benissimo così.
    @Anonimo: ma chi sei? dato che non hai detto nulla di sgradevole perchè non ti sveli?

  8. lucidimarzo ha detto:

    Come sempre arrivo per ultima, cara Milvia, ma ti ho sentito anch’io…E’ vero, è stata un’intervista fulminea, ma quello che si è detto del tuo libro a me ha incuriosito e non credo sia capitato solo a me! Vedrai, questo è solo l’inizio…
    E se proprio ti vuoi consolare pensa a me, povera prof, che domani parto per un campo scuola in Toscana di quattro giorni e tornerò distrutta…
    Ciao e a presto
    luci

  9. Soriana ha detto:

    Per ultima, Luci, ma graditissima…
    Buon campo scuola! Poi, magari, se ne hai voglia ci racconti…

  10. anonimo ha detto:

    Sai, non mi sono reso conto di tutta quell’ansia… Forse, essendo più musicista che scrittore me la sono presa meno a cuore… Scusa se ti ho rubato secondi preziosi ma non me ne sono proprio reso conto. Un saluto http://www.leonardopolverelli.com

  11. Soriana ha detto:

    Ciao, Leonardo! E’ stata proprio una sorpresa trovarti a Cervia. Beh, insomma: un po’ emozionata sì, lo ero. Anche se mi capita frequentemente di parlare o leggere davanti a un pubblico, lì era diverso. Io a Fahrenheit??? Io dall’altra parte della radio??? Anzi, io dentro la radio??? Era questo che mi emozionava. Forse perchè l’ascolto sempre, Fahrenheit.
    Ciao.

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