(Immagine prelevata da:
http://www.francescomeloni.it)
Per non scivolare sul ghiaccio della banalità, per non impantanarmi nella palude della retorica, per non cadere nel baratro dell’emotività, mi metto da parte e lascio la parola a un poeta. E che sia libertà per il popolo birmano e per tutti gli oppressi del mondo.
Libertà
Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome
Su tutte le pagine lette
Su tutte le pagine bianche
Pietra sangue carta cenere
Io scrivo il tuo nome
Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Io scrivo il tuo nome
Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sull’eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome
Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Io scrivo il tuo nome
Su tutti i miei squarci d’azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome
Sui campi sull’orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Io scrivo il tuo nome
Su ogni soffio d’aurora
Sul mare sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome
Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell’uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Io scrivo il tuo nome
Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il tuo nome
Sui sentieri ridestati
Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Io scrivo il tuo nome
Sul lume che s’accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome
Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Io scrivo il tuo nome
Sul mio cane goloso e tenero
Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome
Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull’onda del fuoco benedetto
Io scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome
Sui vetri degli stupori
Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Io scrivo il tuo nome
Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome
Sull’assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine
Sui sentieri della morte
Io scrivo il tuo nome
Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome
E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
Libertà.
(Paul Eluard)
E un inno alla libertà è anche la canzone di questa notte. Che quelli della mia generazione conoscono senz’altro. Una generazione che ha avuto un sogno, o, meglio, che ha creduto in una grande utopia: in un mondo libero.
Ma poi ci siamo tutti perduti per strade diverse.
Infatti il ’68 è come se non fosse passato…è omai è solo un lontano ricordo. Dove sono finiti tutti quei profeti? di nuovi fagocitati o risucchiati dal sistema. Anzi molti rivoluzionari di quel periodo si sono ben sistemati. Basta vedere il mitico “Che”, ridotto ad essere solo un “santino”; forse è riuscito solo a partorire ideoligicamente il subcomandante Marcos.
Certo…non in tutti i paesi la rivoluzione dei “figli dei fiori”, ha prodotti gli stessi risultati…
Certo da noi….ce la siamo tutta “rimangiata”. Le lotte, le conquiste delle classe operaia, degli intellettuali….finiti sotto il muro di Berlino e del dio quattrino.
Comunque i sogni non possono morire, e ritrovo tutte le forze per gridare: viva la libertà !
Da questo punto di vista rimpiango l’Unione Sovietica, e non perchè seguace di quell’ideologia, ma perchè aveva la funzione ben specifica di frenare lo strapotere del capitalismo gretto, tanto per intenderci quello dal siur padrun da li bele braghe bianche.
Nessuno meglio di Joan Beaz hai mai interpretato il “concetto di LIbertà ”
@er Patrizius : Io personalmente non mi ritengo fagocitato dal sistema ,non lo sono mai stato e non lo sarò mai.Certe convinzioni e certe idee le ho sostenute all’età di 18 anni e continuo a farlo a 48 anni … SIC!! : il “SIC” è per l’età …. non per le convinzioni.
😉 Ciao, Antonio…. PERSEMPRELIBERO!
@Reanto: forse ho un pò esagerato.
@patrizius_…..diciamo che ti sei un po’ fatto prendere dagli eventi. 😉
Insomma, tutti siamo concordi (un po’ meno REanto, perchè la speranza non lo abbandona mai), che non viviamo proprio in un mondo basato su ideali… Eroi non ci sono più, i simboli più conosciuti e ri-conosciuti sono quelli dei prodotti commerciali…Che dite: facciamo la rivoluzione???
Siamo pochi mi sa .Siamo un gruppo sparuto in un oceano di alienati 🙂
Io continuo a sentirmi percorsa dal tempo come se il mio cuore non volesse prendere atto della ferocia degli uomini.
Ripercorrerlo con la mente, è assoluto dolore, non è cambiato granchè dai primordiali cannibalismi selvaggi, la predazione è tuttora in atto, e sono ancora troppo poche le voci che gridano basta…
Unisco la mia. nella speranza che serva a qualcosa.
cri
Forse questi tempi sono ancora peggiori, cara Cri. Perchè, se un tempo la crudeltà poteva essere dettata dalla sopravvivenza, oggi è solo un mezzo per ottenere potere e ricchezza.
Continua a far sentire la tua voce, Cri, sia di poetessa che di donna. La tua voce è forte e bella.
Milvia