Poche parole, perché questa immagine terribile pietrifica la voce.
(Firmate il nuovo appello di Amnesty!!!! trovate il Link in fondo al post.
Voglio la libertà
Il mio corpo segnato, martoriato
da te che porti il mio stesso nome,
che preghi come me su antiche pietre
dove saggezza si unisce ad armonia,
non uccide il mio spirito fiero
e continuo a gridare nel mio sangue:
voglio la libertà, anche per te.
Dedicata a questo monaco birmano e a tutti i suoi compagni senza volto.
Bologna, 27 ottobre 2007 ore 12,45
Anche qui:
http://armoniadelleparole.splinder.com/post/14466799/Memento+Myanmar
http://www.asianews.it/MYANMAR/MYANMAR.html
Entrate e firmate, per favore!!!!
http://www.amnesty.it/appelli/appelli/Myanmar_16.10.07
http://lucaintona.wordpress.com/2007/10/27/le-foto-dellorrore-dal-myanmar/#more-56
La gente si deve convincere che ormai il mondo è tutto Myanmar, dalla Palestina, al Darfur, dal Kurdistan all’Iraq.
Renzo
Un bello, accorato epitaffio.
Renzo
non ci sono parole per commentare le nefandezze dell’uomo
Ho letto su molti blog l’avvertimento di non guardare le foto se si è sensibili. Ci ho riflettuto, prima di pubblicarla qui e di indicare il link di Asia News, che contiene questa e un’altra foto ancora più terribile, se è possibile. E ho deciso di mettere in evidenza quella foto e di non dare alcun avvertimento. Credo che anche le persone sensibili (penso che i bambini piccoli non entrino in un blog…) debbano vederle. Ne saranno colpite più di altre, ma è realtà quella che mostrano. Non ci si può, non ci si deve proteggere, di fronte a queste cose. Nessuno ha protetto quei monaci. E tutti gli altri, di cui non si sa nulla. Sono un urlo che lacera dentro, quelle immagini. E’ giusto, secondo me, che tutti le vedano. Qualche lacerazione non uccide. Loro, invece, i monaci, sono stati massacrati e uccisi.
Milvia
Milvia l’altra foto pubblicata è davvero molto forte.
Ho provato a “raccontarla” alla mia ragazza, scegliendo le parole, e mi ha chiesto di fermarmi. L’avesse vista penso sarebbe svenuta. Perciò ho messo da me solo la prima, terribile anch’essa ma meno forte.
L’orrore oramai ci sovrasta e – mi ripeto, ma è quello che penso – in me lo sento moltiplicato, decuplicato, perché penso a tutto quello che in Birmania, Africa, o ovunque sia, accade e che nessuna macchina fotografica o telecamera riuscirà mai a riprendere. Non lo vediamo, quindi, ma il male c’è, la sofferenza è tanta. E questo mi fa stare ancora peggio.
Ti ringrazio per il tuo epitaffio. L’ho molto apprezzato.
non saprei dirti cosa sia giusto o non giusto mostrare. soprattutto cosa possa avere maggiore impatto educativo. di quel che succedeva nei lager tutti abbiamo visto. eppure sono tanti i folli che esaltano il nazifascismo.
Credo che solo la verità ci può portare alla presa di coscienza.
Chi non teme di dire che il re è nudo, è primaditutto eroe di sé stesso . Milvia è una voce che taglia il silenzio, a noi non resta che udirla ed accorrere come meglio possiamo.
cri
questa foto mi ha sconvolto non tento per l’annichilimento del corpo del monaco (e che ne vediamo di ferite e di violenze…) quanto proprio ilfatto che sia un monaco, ed un monaco buddista, portatore della compassione e della serenità .
Vedo quell’immagine e ripenso ai monaci che a Dharamsala vedevo fare i mandala e mi chiedo perchè si sta tornando ad antiche e feroci lesioni della dignità umana nonostante le leggi, nonostante gli organismi, nonostante il progresso.
o.t.: splinder ha già troppe Naima, per cui mi sono dovuta fare questo account un po’ delirante… 🙂
Quando si tocca la libertà ed i diritti di chiunque e di qualunque popolo mi incazzo di brutto. Se c’è una cosa che non sopporto è la prevaricazione, l’ottusaggine, la crassa ignoranza di una cricca di imbecilli che con la forza delle armi queste poi, a loro volta, gli sono state vendute , da un’altra cricca di imbecilli affaristi dediti alla sempre cara, per loro, filosofia: “a un palmo dal mio c..lo”. Nel mio piccolo, sul mio blog, ho messo un bannerino molto appariscente. Se ti interessa e, credo che ti interessa (e, forse, non solo a te) eccoti il testo da scrivere nel template:
Un saluto a te e agli altri
red
che belle parole, giuste e generose.
ooopppss….il testo digitato è stato tradotto automaticamente in immagine. Me n’ero scordato:-).
Adesso penso a come posso mandare solo il testo.
Accidenti alla mia sbadataggine.
un risaluto
red
te l’ho spedito in pvt eventualmente giralo agli altri
ciao
red
sempre più sbadato: lo posso spedire io direttamente! basta che me lo chiedete. Oppure vi do il link del blog da cui l’ho prelevato. Che, poi, è presente sul mio blog immediatamente sotto a quello della Birmania.
Eh…. a furia di vedere la foresta non vedo l’albero. Era cosi semplice. Mi do del cretino di cuore.
ciao
red
Non ho il coraggio di andare a vedere l’altra foto, ma hai fatto bene a postare questa e a linkare l’altra, a volte non sono sufficienti le parole, e le immagini mostrano quello che forse non si vuol pensare come possibile, anche dopo, e nonostante, tutti gli orrori che, si sa, sono stati commessi da sempre ed ovunque.
maria.
Ringrazio tutti. Mi ha emozionato leggere questi commenti, perchè in una vicenda così desolante e terribile, anche per il senso di impotenza che ci provoca, è comunque consolatorio pensare che lo sdegno ci accomuna.E non solo noi, per fortuna.
Renzo, Luca, Birmanie più o meno grandi ci sono ovunque, è vero. Forse, in maniera minuscola, anche da noi, nelle nostre città , nei condomini dove abitiamo. Prevaricazioni, abusi che nessuno fotografa.Le cui vittime muoiono, e a volte muoiono pur continuando a vivere
nell’assoluto silenzio. Luca, ci ho pensato, l’ho scritto, se dare avvertimenti. Ho scelto di non darli. Se ho sbagliato, non so. Ora mi hai messo dei dubbi. E anche Claudio, mi ha fatto riflettere.
Cara Cri, non sono io la voce che taglia il silenzio: è la voce di tutti noi. Non stanchiamoci mai di dire, come tu hai scritto, che il re è nudo.
Naima, anch’io ripenso ai monaci che ho visto, che ho conosciuto in tante parti dell’Oriente. Alla serenità che è davvero tangibile, nei loro templi. E non posso fare a meno di immaginarmi le loro tonache macchiare di sangue. E’ logico: si soffre maggiormente per quello che si conosce, per quello che si ama… Veemente Red, approvo tutto quelloche dici. Grazie per il banner.
Cinzia, Maria, grazie anche a voi.
Un abbraccio forte a tutti.
Milvia