Arterìa è un locale posto nel cuore di Bologna, dove si può ascoltare buona musica dal vivo, ma non solo. E se andate a visitare il sito potete scoprire le innumerevoli attività di cui si occupa.
Sabato scorso, per esempio, ad Arterìa Grazia Verasani ha presentato il sesto romanzo di Carlo D’Amicis
"La guerra dei cafoni".
Una presentazione gradevolissima, perché gradevolissima persona è Carlo D’Amicis. E, dopo aver ascoltato a Torino Sergio Rubini leggere alcuni brani del romanzo penso che Carlo sia anche un bravo, anzi bravissimo scrittore.
Di lui, però, non ho letto ancora nulla. Conosco l’autore perché è uno dei conduttori di Fahrenheit (e ormai lo sapete che Fahre è la mia trasmissione preferita…), e ho avuto poi modo di incontrarlo personalmente per la prima volta l’anno scorso a Galassia Gutenberg. Una bella persona, un uomo molto gentile.
Ecco perché ho assistito alle due presentazioni del suo libro, quella torinese e questa qui a Bologna: per conoscerlo meglio anche come autore. Non avendo ancora letto il romanzo non posso certo esprimere un giudizio completo, ma, come ho già scritto sopra, ho molto apprezzato le letture fatte da Sergio Rubini.
Poi i romanzi di formazione mi sono sempre piaciuti (che sia il segno che io non sono ancora cresciuta?).
Sabato, a mano a mano che procede la conversazione fra Grazia Verasani e l’autore, il libro mi sembra sempre più interessante.
Do un’occhiata veloce al risvolto di copertina, leggo le prime righe: Estate 1975. In un villaggio della costa salentina si rinnova la guerra che oppone i ragazzini benestanti ai figli dei pescatori, dei pescatori, dei contadini: i cosiddetti cafoni. …
Mi viene subito in mente uno dei libri che più ho amato nella mia infanzia: I ragazzi della via Paal, e infatti poi lo stesso D’Amicis fa un accenno al romanzo di Molnar. E anche a La guerra dei bottoni. Vi ricordate La guerra dei bottoni? Mi sembra anche interessante la descrizione che Carlo fa dell’adolescenza come dell’età delle certezze, l’età in cui non ci sono sfumature, dove il bianco è bianco e il nero è nero. Una età che non indulge in compromessi. Terminata l’adolescenza tutto diventerà più incerto, più ambiguo. E non è un caso che la vicenda si svolga a metà degli anni settanta. Perché forse è proprio in quel periodo che l’Italia è uscita da una sorta di adolescenza, per entrare nell’età adulta, e tutto è diventato non più definibile, i contorni delle cose, delle identità, hanno perso chiarezza per vestirsi di sfumature incerte e labili.
Ancora un’occhiata al risvolto di copertina: …il nuovo libro di Carlo D’Amicis è poema cavalleresco e satira sociale, romanzo di formazione e divertissement pulp, tragedia dell’antica borghesia e commedia dell’Italia moderna.
Porterò con me il libro di Carlo D’Amicis durante il mio prossimo viaggio in Sicilia. Ma anche prima di leggerlo tifo già per lui, e spero davvero che il 3 luglio La Guerra dei Cafoni sia proclamato vincitore del Premio Strega: per il poco che ho potuto sentire del romanzo, e che mi è piaciuto, e anche per affetto. In bocca al lupo, Carlo!
Rileggendo mi rendo conto che avrei dovuto dire di più e meglio. Ma ho avuto una giornata densa di impegni, oggi. E ora sono piuttosto affaticata. E venerdì parto. E ho ancora 1253 cose da fare.
Carlo D’Amicis meritava di più, lo so.
Cerco di rimediare così:
Sergio Rubini legge brani da "la guerra dei cafoni"
E così
Perché c’entra anche L’ultima neve di primavera, nel libro di Carlo D’Amicis. Quando lo leggerete (perché lo leggerete, vero?) capirete il perché.
1) Mi sono salvata il sito del locale: dopo guardo le prossime iniziative… visto che sono a due passi da Bologna…
2) Adoro Sergio Rubini e la lettura che hai linkato me la sono goduta assai!!! Hai mai visto “Il viaggio della sposa”? Fantastico! 🙂
3) Buon viaggio!!!! Da che parte della Sicilia vai? Io conosco abbastanza bene la zona di Palermo e lquella alle pendici dell’Etna: posti fantastici!!!!
ed io tutta la parte di Agrigento!
Non temere,la descrizione che ne fai è più che sufficiente per meritare un possibile acquisto. E la Minimum Fax è sempre da seguire con attenzione.
sicilia e io niente so? Milviaaaaaaaaaaaaaaa! grrrrrrrrrrr
@Carla: ecco, potrebbe essere unâoccasione per incontrarci, lì allâArterìaâ¦
No, no ho visto Il viaggio della sposa. Grazie però di avermelo segnalato.
Partiamo da Palermo, ci fermiamo tre giorni, poi, in auto vedremo che itinerario seguire. Una delle tappe sicure, a parte Monreale, logicamente, è una puntatine a San Vito lo Capo. Io della Sicilia praticamente conosco benissimo solo le Eolie. E poi Ustica e Lampedusa, ma solo per una breve vacanza. Grazie per avermi augurato buon viaggio.
@Antonio: penso proprio che non arriveremo ad Agrigentoâ¦Bella, immagino, vero?
@TristanTzara: Concordo su quanto dici di Minimumfax. Se leggerai il libro, e avrai voglia di venirne a parlare qui, ne sarò contenta.
@Cinzia: Cinziettaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Ma ti avrei scritto proprio questa sera!!!! Solo che non credo che Messina farà parte del nostro itinerario. Comunque ti manderò un messaggino, quando saremo là â¦Non si sa mai che qualcosa non si possa combinareâ¦Certo che mi piacerebbe molto rivederti.
Milvia
e allora? ‘sto messaggino?