Un po’di tempo fa dedicai un post alle Poetesse che amo Con grande piacere questa notte dedicherò quindi il post ai Poeti che amo, o meglio, ad alcuni di essi.
strette oscure e misteriose:
vedo dietro le vetrate
affacciarsi Gemme e Rose.
Dalle scale misteriose
c’è chi scende brancolando:
dietro i vetri rilucenti
stan le ciane commentando.
La stradina è solitaria:
non c’è un cane: qualche stella
nella notte sopra i tetti:
e la notte mi par bella.
E cammino poveretto
nella notte fantasiosa,
pur mi sento nella bocca
la saliva disgustosa. Via dal tanfo
via dal tanfo e per le strade
e cammina e via cammina,
già le case son più rade.
Trovo l’erba: mi ci stendo
a conciarmi come un cane:
da lontano un ubriaco
canta amore alle persiane.
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
si asciuga sul piccone,
lo sputo in terra
poi diventa fango
da impastarci un Adàm,
lo sputo contro il muro
era rosa di sangue,
lo sputo per la fame
è duro di bestemmia,
lo sputo contro un viso
non l’ho saputo fare
e nemmeno nel piatto,
lo sputo che Giobbe
non riesce a inghiottire
non l’ho conosciuto,
lo sputo contro il vento: molte volte,
assolo, senz’amore,
lo sputo tiene insieme
tutto quello che ho scritto
sommessi mormorii,
quasi salti di ruscelli,
una nenia lontana
che invoca un ricordo,
che non placa la sete di gole
serrate dalla polvere del tempo.
Erano genti che calcavano
quest’umida terra,
una brughiera coperta d’erica.
Erano uomini vissuti prima di noi,
il seme di queste piante
che troppo presto dimenticano le radici
e vogliono correre verso il nulla.
Non uomini,
oggi,
ma spettri.
Ma anche i testi delle canzoni, a volte, sono poesia pura. E indubbiamente un grande Poeta e un mio grande amore è
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.
E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l’esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po’ di vocazione.
Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.
Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d’esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l’ombra di un sorriso tra le braccia della morte.
Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.
Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".
Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell’aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.
Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.
Anche se mi fa piacere, mi sembra un tantino un po’ azzardato mettermi insieme ad autentici poeti come Dino Campana, Umberto Saba ed Erri De Luca.
Renzo
Che c’entra? Se questi sono alcuni dei poeti del mio cuore, mica è importante quanto siano famosi paragonati uno all’altro. Nessun azzardo, quindi, anche perchè sei pure tu un ottimo poeta.
Milvia