(sempre foto dello scorso anno, è… Mannaggia mannaggia…)
Eccomi tornata a casa. Che poi non è tanto male. La mia casa, voglio dire. Perché se per casa intendessi Patria, beh, meglio stendere un velo pietoso…
Penso che ormai l’ EsseBi abbia superato (in senso peggiorativo) i classici discorsi da bar. Non so se un qualsivoglia avventore pronuncerebbe mai quella irrispettosissima, stupidissima, odiosissima frase che quel signore che abbiamo delegato a governaci si è lascio uscire dalle labbra (labbra???…). Credo che quella frase l’abbiate presente tutti, quindi non sto qui a sporcare il mio blog nel ripeterla. Ancora una volta dico: che schifo…
Meglio pensare alla vacanza e al signor Meo che mi ha accompagnato con i suoi tre Luk-Meo (gattini) fuori dall’hotel e aveva la pretesa di salire anche sull’auto che mi stava per accompagnare all’aeroporto. Una scena davvero buffa, che ha fatto ridere parecchio lo staff dell’albergo.
Comunque sono a casa, ora. Un po’ frastornata, per via del jet lag. Con mille incombenze che ho rimandato a domani (pagare l’abbonamento Tv, le spese condominiali, la quota associativa ad Amnesty, telefonate, rispondere a mail, parrucchiere, spesa…). Ah, anche scrivere di nuovo a Splinder, per via della faccenda delle foto. Che proprio mi scoccia un sacco, questa cosa….
Domani, farò tutto domani.
Faccio anche un po’ fatica a scrivere, perché mi si chiudono gli occhi. Praticamente per il mio orologio biologico…tailandese sono le sei del mattino…
Allora me ne sto zitta, e vi propongo un mini dossier che mi è arrivato oggi come allegato a una mail di Ettore Masina. Per una migliore comprensione del tutto pubblico anche il testo della mail.
Ettore Masina a mailing list:
Ho ricevuto l’allegato mini dossier e mi sembra importante diffonderlo perché io stesso ero stato colpito e addolorato dal “servizio” del TG1 che mostrava il vero giubilo con il quale i due vescovi sardi (ma mgr. Mani è toscano) accoglievano il presidente Berlusconi al suo arrivo a Cagliari per la campagna elettorale di Forza Italia. Era (e raccolgo il parere di molte altre persone) qualcosa di assai diverso dalla sobrietà virile della tradizionale generosissima ospitalità sarda. Ecco un altro triste episodio della consonanza che una parte delle autorità ecclesiastiche italiane mostra per il Cavaliere e i suoi adepti.
Due notazioni. La prima: il cattolico Dino Biggio, di cui ben conosco la fede, ha agito ricordando che il Concilio ha riconosciuto ai laici "il diritto e talvolta anche il dovere di far conoscere il loro parere su ciò che riguarda il bene della Chiesa". Se i vescovi potessero contare su una maggiore conoscenza della sensibilità dei laici e fossero pronti ad accoglierne dolori, consigli e speranze, la Chiesa italiana vivrebbe in migliori condizioni.
Seconda notazione: l’arcivescovo di Cagliari è abituato a frequentare le autorità. È stato Ordinario militare italiano e come tale ha rivestito il grado di generale di corpo d’armata. A questa funzione sembrò del tutto adatto quando in una trasmissione televisiva del maggio 1999 dichiarò che i suoi piloti (disse proprio così: “I miei piloti”) bombardando la Serbia compivano “opere di carità”.
Ed ecco i testi dell’allegato alla mail:
Dino Biggio a Ettore Masina
Sabato 10 gennaio si è tenuta a Cagliari la grande convention del Popolo delle Libertà. Per sostenerla efficacemente con tutto il suo peso è calato in Sardegna Silvio Berlusconi. Si è così aperta ufficialmente la campagna elettorale, che ha preso il suo avvio non in una sede del partito, o in una salottino riservato di un hotel, ma… nei locali del seminario diocesano della nostra città. Berlusconi e il suo seguito sono stati accolti con tutti gli onori dall’arcivescovo Giuseppe Mani, dal suo ausiliare Mosè Marcia, da uno stuolo di preti e seminaristi apparentemente festanti. Quale miglior avvio per una campagna elettorale aperta con la calorosa, paterna, convinta benedizione dell’arcivescovo di Cagliari, nonché Presidente della Conferenza Episcopale Sarda? Se i "fedeli" dell’Isola avevano bisogno di una chiara indicazione di voto, l’hanno avuta in modo inequivocabile dal più alto esponente della gerarchia ecclesiastica sarda.
Non ho retto alla profonda indignazione provata nel vedere quella messinscena trasmessa dai telegiornali nazionali e ho scritto una "lettera aperta" all’arcivescovo.
La lettera l’ho trasmessa via mail ad amici, conoscenti, preti… L’ho spedita anche ai giornali L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, L’Unità, ma nessuno ne ha fatto cenno, neppure un piccolo stralcio. Eppure il problema del sostegno (non formale ma reale) delle gerarchie cattoliche dato al grande manipolatore mediatico di consensi è questione grave e, per molti credenti, dolorosa.
Lettera aperta di Dino Biggio all’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani
Oggi si è aperta ufficialmente la campagna elettorale del Popolo della Libertà in Sardegna e, per sostenere vigorosamente la candidatura alla carica di Governatore di Ugo Cappellacci, contro quella di Renato Soru, è giunto a Cagliari il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Appena messo piede nell’Isola, il primo appuntamento che Berlusconi ha inserito nella sua nutrita agenda, quasi il primo “dovere” che ha voluto assolvere prima di ogni altro impegno, è stato quello di rendere “omaggio” a Lei, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale della Sardegna. Forse per chiederLe una benedizione, propiziatrice dei favori celesti che accompagni il suo popolo verso la vittoria, o forse per manifestare pubblicamente ancora una volta, così com’è abituato a fare, qual è il suo rapporto con la “gerarchia” ecclesiatica: sintonia profonda, condivisione di ideali e di obiettivi, filiale sottomissione alle autorità religiose. Il Popolo, non solo quello della Libertà, ma anche l’altro, quello della sinistra comunista, deve capire con chiarezza e senza equivoci chi è che difende i principi e i valori cristiani della nostra gente!
E così il presidente Berlusconi, ottimo conoscitore delle regole della comunicazione, sa come fare per aprirsi un varco nelle coscienze indecise, quali carte giocare, quale mosse fare, per riuscire in qualche modo a condizionarle per condurle al suo “ovile”. Che cosa di meglio di una benedizione del Papa, o dei Vescovi, che non disdegnano di manifestargli la loro simpatia e il loro apprezzamento, facendo quasi a gara per avere il “dono” di una sua visita in seminario, o in episcopio, in sacrestia, o sull’altare nei posti riservati alle autorità. Sempre e dappertutto le sue giornate importanti si aprono col rendere omaggio a vescovi e cardinali, talora fermandosi anche a pranzo – com’è successo anche di recente col card. Sepe a Napoli.
Naturalmente in tutto ciò non c’è niente di male, è tutto legittimo. Non è certamente vietato ai governanti dialogare con le autorità ecclesiatiche, come non è proibito a queste ultime dialogare con i governanti del Paese. Ma quel che sconcerta e che scandalizza è constatare il rinato connubio tra potere politico e potere religioso. Questo è il capolavoro di Berlusconi e pare che alla Chiesa non dispiaccia.
Ecco, vederla stamani, insieme al suo ausiliare, in atteggiamento così premuroso, così eccessivamente ossequioso, ha provocato in me – ma sono certo che la stessa impressione l’hanno provata in molti – un moto di profonda indignazione. Mi si è come presentata l’immagine di una Chiesa che ama andare a braccetto col potere politico, che puntella e benedice premurosamente. Che tristezza!
Che responsabilità grande vi assumete con i vostri comportamenti: confondete le coscienze di coloro che non sono dotati di adeguato senso critico. Questo è lo scandalo Eccellenza, come Lei sa bene. E Lei dovrebbe anche sapere bene che questo non può essere un modo sereno per annunziare il Vangelo di liberazione ai poveri.
Quando l’ho vista con Berlusconi mi è tornato in mente il grido del profeta Osea: «Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza», e quello di Isaia: «I suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla. Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sonnecchiano accovacciati, amano appisolarsi. Ma tali cani avidi, che non sanno saziarsi, sono i pastori incapaci di comprendere. Ognuno segue la sua via, ognuno bada al proprio interesse, senza eccezione… Perisce l’innocente, nessuno ci bada».
Lei col presidente Berlusconi – come riferiscono le agenzie di stampa – ha parlato “delle bellezze della Sardegna e delle sue potenzialità. Il “suo” presidente del Consiglio – come Lei ama definirlo – “è innamorato pazzo dell’isola. È stata una conversazione di convenevoli”. I problemi dell’Isola, quelli che stringono in una morsa migliaia di poveri della nostra terra, ma anche quelli tremendi che anche oggi abbiamo visto scorrere alla televisione insieme al vostro incontro – i bombardamenti di innocenti palestinesi da parte israeliana su Gaza, le carrette della morte che gettano sulle spiagge di Lampedusa 500 disperati in cerca di vita – quelli non era il caso di farli entrare nella vostra gioiosa conversazione.
Perdoni il mio sfogo eccellenza, mosso solo da una esigenza di sincerità e di lealtà verso il Pastore della mia Chiesa in Cagliari.
– Dino Biggio –
Risposta dell’Arcivescovo a Dino Biggio:
"L’Arcivescovo di Cagliari riceve chiunque chiede di incontrarlo senza distinzione di persone".
Nient’altro, senza un saluto e senza firma
Forse chiudere questo post con un canto anarchico non c’entra molto. O forse sì.
Ogni giorno di più odio i potenti.
La ballata di Pinelli
(e a dicembre di quest’anno di anni ne saranno passati 40…)
Comunicato del 27 gennaio 2009[..] . . , quasi la formula magica di una fattucchiera, e invece… [..]
Bentornata. 🙂
rosy
Sì, penso proprio che la ballata anarchica sia la soluzione migliore…
Bentornata!
Cara Milvia, oggi, io che amo tanto la “mia” isola, dopo aver letto questo post, provo un senso di vergogna, di imbarazzo. Ma poi mi dico che ognuno di noi deve rendere conto di persona del suo operato, ed io cerco di essere coerente in questo senso, come credo e mi auguro che lo siano moltissimi sardi.
Certo non ci fa onore vedere “quel che abbiamo visto”, e sono molto preoccupata per l’elezione del nuovo Governatore sardo.
Voglio comunque pensare che siano tanti i sardi decisi a sostenere invece la candidatura di Renato Soru, nonostante i numerosi tentativi del Presidente del Consiglio per convincerli ad una scelta diversa.
Per quanto mi riguarda, sta sprecando il suo tempo!
Ben tornata! Ti abbraccio. Piera
Ma come si fa a pensare che un ecclesiatico di alto bordo sia qualcuno a cui interessi altro che il potere? Ma qualcuno pensa ancora che in Vaticano ci sia gente che crede veramente nel messaggio di Gesù Cristo?
@Rosy e DreamLady: grazie per il vostro augurio!
@Piera: Conosco poco la tua Isola, ma per quel poâ che ho visto è splendida e abitata da persone bellissime.
Forza Soru, alloraâ¦
Grazie e ricambio lâabbraccio.
@Massimo: hai ragioneâ¦. E ogni giorno ne abbiamo la provaâ¦
Ciao!
Milvia