…si dà la parola ad altri.
Questa mattina ho dedicato (un bel po’ di) tempo a navigare. Avevo copiato/incollato un sacco di link. Poi ho pensato che erano davvero troppi, e che c’era il rischio che, vedendone tanti, li tralasciate tutti. Allora a malincuore ne ho cancellati un po’ (un bel po’).
Sono rimasti questi.
Prima, però, notate la fotografia che apre il post. Alla faccia della sicurezza sul lavoro! Questo signore sta camminando sullo stretto cornicione di un edificio di due piani, posto dietro al mio albergo. Non c’è nulla a cui possa tenersi, nessuna cinghia che gli impedisca di cadere. Mi sono quasi vergognata di fotografarlo, perchè mi sembrava fragilissimo. Non mi sembrava per niente tranquillo. E neppure io lo ero. Per fortuna lui non si è accorto né del mio timore che cadesse né della mia macchina fotografica.
E ora: buona navigazione.
Arteinsieme
(qui, una mia poesia).
Ettore Masina: la lettera
(vivamente consigliato)
Amici, che non è il programma TV
Beh, ne sono rimaste un sacco, di segnalazioni, e ne ho cancellate una buona metà…
E visto che è dalla spiaggia, che sto scrivendo, ecco a voi i:
Beach Boys, in
grande Milvia!
un abbraccione.
Grazie cara Milvia, di aver apprezzato il mio post e grazie infinite per le altre segnalazioni.
Buon proseguimento vacanze.
con affetto
annamaria
Grazie, Milvia.
Sempre vigile anche mentre sei in vacanza.
Un abbraccio
Cri, Annamaria, Morena: grazie a voi, che mi date la possibilità di leggere tante cose belle.
Milvia
E dici di non aver nulla da dire, cara Milvia. ^__^
Hai detto e bene. Non c’è bisogno di un milione di parole.
La tua foto e il pensiero che lo accompagna ci fa capire che siamo fragili e che le morti bianche non diminueranno mai sino a quando si continuerà a farci vivere solo per farci morire più presto. Ci sono molti modi per far morire qualcuno: ignorare le leggi sulla sicurezza sul lavoro, adoprare il mezzo dell’intolleranza… e non da ultimo la necessità non-necessità di correre per ogni quisquilia.
Grazie infinite per la segnalazione, cara Milvia. Un grosso bacio per la tua sensibilità
beppe
Beppe: Sai, caro Beppe, anche ora, proprio mentre sto scrivendo seduta sul gradino della porta della mia camera d’albergo, sto vedendo quel signore, in posizione assolutamente precaria, che sta mettendo delle tegole sul tetto. Credo che qui in Tailandia la sicurezza sul lavoro non sanno neppure cosa sia…
Una cosa abbastanza particolare, poi, è che una gran parte dei muratori sono donne. In Italia la legge c’è… Ma l’applicazione e i suoi controlli non sono certo perfetti, come ogni giorno abbiamo modo di constatare. Tanto, a chi importa?
Ti abbraccio, caro Beppe.
Milvia