Ci sono posti che per anni hanno vissuto nel nostro immaginario, che abbiamo conosciuto attraverso le parole degli scrittori, attraverso la musica, attraverso il cinema. Poi, un giorno, decidiamo di partire e farli uscire dal sogno.
E’ quello che ha fatto Maria, la mia amica romana, una delle mie amiche più care. A Maria ho chiesto di condividere con me e con tutti voi i suoi appunti di viaggio, Una sorta di ballata on the road, frammenti di immagini, frammenti dell’anima di quei luoghi usciti dall’immaginario e divenuti reali.
Sue sono le parole e le fotografie di oggi.
Viaggio in America attraverso Lousiana, Mississippi e Tennessee,
viaggio di lavoro di un amica a cui mi sono accodata.
Leggerezza di New Orleans, piena di festoni del carnevale appena passato, musica ovunque, nelle strade, nei locali, sul Mississippi, collane di perline e sciarpe di piume di tutti i colori, palazzi storici che hanno visto sfilare tanti Mardi grass, tanti schiavi in catene, tornadi e cortei funebri di afroamericani che da lì hanno tirato fuori il Jazz
Strade immense, e strade piccole ma tutte allungate all’orizzonte, boschi, praterie, paludi, residui di cotone sull’erba secca, piantagioni, pascoli, querce secolari con lunghi rami protesi verso l’esterno ad accarezzare la terra
Paesi con main street e piazze limitate da palazzi dei primi del novecento che sembrano scenografie di film western
Case prefabbricate, sporadicamente poste su tutti i percorsi, dove l’umanità si aggrega in piccoli gruppi…..
convivono vicine case decorose, case graziose, case in decadenza case fatiscenti
Quartieri periferici di un centro inesistente, abitati solo da neri
Al di fuori delle case non si vede mai nessuno
Mai nessun bianco
I neri stanno fuori, parlano, bevono, i bambini giocano
Oggetti inverosimili, residui di macchinari, oggetti tra i più pazzi ed inutili, vecchi, usati, accatastati fuori le case, o diventati arredi….
su tutti si potrebbe leggere…America….
Stormi di uccelli grandi quanto il cielo al tramonto…
Campi di battaglia diventati parchi
Vecchie fattorie con baracche e magazzini di legno e lamiera diventati Motel
Accoglienza e cordialità,
gentilezza e disponibilità
facce nere di colore e di umore
corpi vestiti over size
corpi over size
sulla strada limacciosa del grande fiume scorre la musica
incrocio tra 61 e 49…Darksdale Robert Johnson vende l’anima al diavolo…nasce il blues…si dice…la musica del diavolo
juke point l’anima diventa musica…la musica plasma i corpi in movimenti sinuosi
Tupelo…dove nasce Elvis…nel Tennesse dove prima era nato nato il KKK
Menphis, case monumentali vittoriane, B.B.King,
Graceland ed ancora Mississippi, Motel Lorraine, stanza 306 da cui esce M.L.King e viene ucciso
Menphis, dove vive e muore Elvis e dove finisce il mio viaggio
Circa 2000 miglia, sul parabrezza neanche un insetto, lungo la strada animali travolti
Negli occhi rimangono orizzonti dove ci si può ancora perdere, dove ancora , forse si può scappare…dove forse si può impazzire…ma anche di una “buona follia…”
Spazio dove la mente può assaporare la libertà, dove il proprio corpo perde dimensione
spazi che hanno visto la violenza su cui gli states sono cresciuti… tutti gli states… dalle città alle campagne, dai deserti alle montagne.
ma si respira sperando ancora di poter essere liberi….l’America è così una contraddizione di se stessa…una finzione che è realtà…
Ringrazio di cuore Maria, per la condivisione. E ringrazio anche un altro caro amico, Stefano Mina , pittore e scrittore eccellente, perchè è dal suo ultimo post che prelevo la colonna sonora del resoconto di viaggio di Maria. E’ un blues, e non ci potreebbe essere nulla di più adatto:
Aberdeen Missisipi Blues
Bellissimo reportage, sia per le foto, sia per lo scritto profondo e emozionante. Ringrazia la tua amica Maria da parte mia, cara Milvia. Bella la colonna sonora prelevata dal blog del tuo amico, vedi cara c'è invece chi preleva di diritto, attribuendosi i meriti. Da me troverai le risposte.buon pomeriggioun grande abbraccioannamaria
Ciaoo, Milvietta grazie a te, alle tue parole e allo spazio che mi hai dato nella tua casa virtuale, all'ottimo montaggio tra lo scritto e le fotografie ed anche, naturalmente, all'azzeccatissima colonna sonora che gli hai affiancato, un abbraccio e…ripartirei anche subito…:-)@isabel 49 grazie a te :-)maria
che voglia mi fa venire di andare in America…ma mia madre non me lo permette…è come se fossi tornata una adolescente…se ti va, vieni a festeggiare il 21 marzo: giornata mondiale della poesia!il mio blog è una bacheca
E' come leggere un libro con immagini accanto ,si vive per un attimo la vita d'altri e le emozioni.Grazie.Tinti
M&Msiete due meraviglie.Foto stupende, resoconto di viaggio idem.musica apprpriata.che si vuole di più?io personalmente riabbracciarvi ancora, e magari più a lungo dell'ultima volta, eh?
Grazie a Maria, e anche a Milvia che è sempre on the road. Permettete a chi è stanziale come me di viaggiare un poco insieme a voi.Maria, quando vieni a Bologna?Un abbraccio a tutte e due.Mirella
Annamaria: grazie, cara. Il merito questa volta è tutto di Maria.Ha avuto risvolti, quella faccenda? Dopo vado a vedere nel tuo blog.Buona nanna.Milvia
Maria: veramente sono io che ti devo ringraziare… Mi hai regalato un bellissimo contributo. In quanto a partire, ripartirei anch’io, l’Oriente mi chiama, ma devo restare.Un bacioMilvia
Maggie: Mi dispiace molto, cara Maggie, per la tua difficile situazione.Il 21 marzo purtroppo non potremo vederci: già da mesi ho i biglietti per la rappresentazione pomeridiana all’Arena del Sole per La badante, e poi devo correre alle Scuderie, perché si commemora una mia amica poetessa, Marta Pompei, scomparsa in gennaio. Era molto giovane, è stato un dolore forte, per me.Ma mi sembra di ricordare che ci fossero altri eventi tuoi, prossimamente. Beh, ora vado a vedere nel tuo blog.Ti abbraccioMilvia
Riprendo a rispondere ora ai commenti: questa notte Splinder si era bloccato, il birichino… E anche ora va una volta sì e dieci no…Tinti: Grazie, cara. Buona giornata.Milvia
Cri: Che si vuole di più? come tu dici, ritrovarci tutte e tre…Grazie, Cri e speriamo a presto.Milvia
Mirella: ciao, Mirella stanziale… Ti abbraccio anch’io e, credo, anche Maria. E grazie.Milvia
@margueritex, ti auguro di poter andare prima o poi, tanto pare che l'america rimanga bloccata nel tempo, almeno la provincia, la nazione più all'avanguardia pare essere una mostra di se stessa, un quadro di hopper in movimento…ciaoo@tinti, beh se sono riuscita a farti provare quello che dici ne sono contenta, è quello che provo io quando leggo i libri, vivere altre vite che la mia non potrebbe mai essere, grazie.@cristina, con molto piacere quando potrà essere possibile…una volta che la cara milvia se ne viene un pò a roma…:-),intanto ti ringrazio, un caro saluto.@ Mirella, ora come ora non so quando, ma verrò di sicuro, magari ci facciamo tutte e tre una bella cenetta insieme, ti abbraccio anche io.@milvia, beh dai… allora aspettiamo un pò e poi…ripartiamo insieme….:-)ciaoooomaria
Maria: Grazie a te per i gentilissimi ringraziamenti.Milvia
Che bel post, Milvia, sono stata in America insieme a Maria e a te.La tua amica è davvero brava, mi vengono tre aggettivi per descrivere il suo modo di scrivere: essenziale, suggestivo, poetico. Belle ed interessanti anche le foto.A te grazie per il brano musicale e, come sempre, per le belle proposte.Un abbraccio. Piera
@piera, grazie del tuo commento, è molto lusinghiero per me, :-)ciaoo
Piera: ti ringrazio pure io, Piera, per questo bel commento, sono orgogliosa di avere amiche come te e come Maria.Milvia