
Ah, un’altra cosa, vorrei chiedervi. Uno degli argomenti che ha attraversato tutta la manifestazione, è stata la contrapposizione fra libro stampato e e-book. Ne hanno parlato ovunque, ne parlava anche la gente sull’autobus, e anche per la strada, ho sentito persone che ne parlavano. Mi è sembrato di capire che la maggioranza non sia affatto per la morte del libro di carta (e io sono fra quelli). Voi che ne pensate?
Marino Sinibaldi,

uno degli innumerevoli ospiti di Fahrenheit a Torino. La mia presenza come spettatrice questa volta è stata discontinua, perchè l’orario della trasmissione coincideva con quello di presentazioni di libri di amici scrittori. Quindi non vi posso dire molto nè degli ospiti, nè dei temi trattati. Ma se qualcuno non ha ascoltato la trasmissione, ecco dove può recuperarla:
Archivio
Quello che posso dire, però, è che è sempre un grandissimo piacere incontrare e riabbracciare tutte le persone che danno vita alla mia radio preferita: da Marino, naturalmente, a Susanna Tartaro, da Monica Nonno a Monica D’Onofrio, e ancora Piero Pugliese e Michele De Mieri e Rosa Polacco e Valerio Corzani. E altri ancora, di cui ora mi sfugge il nome. Ottimi professionisti, e non solo, perchè sono anche belle persone.
E, a proposito di belle persone, ecco

che ha letto al Salone uno dei suoi Pubblici discorsi , davanti a un pubblico davvero numeroso. Lettura godibilissima, che ho ascoltato con molto piacere, anche se non è stata certo la prima volta che mi capita di sentire Nori leggere i suoi pubblici discorsi.
Paolo Nori, secondo me, è uno che non puoi fare a meno di volergli bene. Se lo conosci, se conosci i suoi libri, e poi lo conosci anche di persona, non lo eviti, ma lo cerchi. Come ho fatto io ieri sera, alla presentazione del suo ultimo libro: I Malcontenti. Libro triste e bellissimo, Leggetelo, e capirete meglio quanto ho detto.




La battuta perfetta
è il nuovo romanzo di Carlo D’Amicis, e, al Salone, l’autore ne ha parlato con Marino Sinibaldi e Paolo Ruffini. Un libro che parla di televisione, di come la televisione italiana si sia trasformata, negli ultimi quarant’anni, partendo dalla censura e arrivando a un trash sempre più smodato. D’Amicis ne spiega i motivi, con un linguaggio e con contenuti che graffiano. Lo sto leggendo, e mi pare così pieno di spunti che ci possono far riflettere, e così ben scritto, poi, e con una struttura molto originale, anche, che non posso fare a meno di consigliarne la lettura. In fin dei conti, in questo libro, anche se c’è Berlusconi insieme a tanti altri personaggi della televisione e della politica, ci siamo anche noi, protagonisti più o meno consapevoli, più o meno complici del degrado. E i graffi di cui parlavo, forse, ce li meritiamo tutti.

Vedere un autore e il suo personaggio in carne e ossa è senz’altro un evento raro, per non dire unico. Ma è quello che è accaduto domenica scorsa al Caffé letterario, uno degli spazi storici del Salone del libro. Enaiatollah Akbari è un ragazzo afghano, e in
Nel mare ci sono i coccodrilli
Fabio Geda ha raccontato la sua storia di ragazzino di dieci anni in fuga verso l’Europa, per sfuggire ai Talebani. Dieci anni, ci pensate? E qui, da noi, i nostri decenni non vanno da soli neppure da casa a scuola… Devo ancora leggere il libro, ma so che starò male, mentre lo leggerò, ma anche bene, però, perchè Enaiatollah l’ho visto, ho sentito le sue parole che non sono nè amare, nè rancorose verso un destino non certo facile, ma sono positive e piene di speranza.
Di un’altra cosa, poi sono contenta. Ho scritto più volte che Fabio Geda è fra i miei tre giovani autori preferiti: ecco sono molto contenta, io che lo seguo da sempre, che questo suo ultimo romanzo (che non è proprio un romanzo) sia in cima alle classifiche dei libri più venduti.
Uauh! Ho finito! Veramente dovrei anche parlare di tutti gli amici, scrittori e non, che ho incontrato a Torino. E delle nuove conoscenze fatte. Ma mi limito ad abbracciare tutti, da qui. Se mi leggono sanno che li tengo nel mio cuore.
La canzone di oggi:
Passione
Canio Loguercio, Peppe Servillo, Maria Pia De Vito
Mi ritrovo ,Milvia ,d'accordo con te: io ho fatto varie scappate ma l'affluenza non era esaltante e fatta di faccine curiose ,bambini e ragazzini che sfogliavano ….Gli studenti delle superiori avevano l'aria di chi stava lì ma era altrove.D'altra parte mio marito che fa lezioni di astronomia per la scuola è sempre in crisi quando deve aver a che fare con i quindicenni amorfi e scazzati:credo che sia il momento dell'adolescenza in cui ti senti "barca nel bosco"poi…passa .Il guaio è che oggi ,quando passa ,non si legge proprio più .In passato si riprendeva all'univeristà l'amore per la lettura.La causa? Noi?La tv? La mancanza di una educazione all'amore per i libri a scuola?…I modelli tremendi ?….lascio a voi l'ardua sentenza.Ciao cara.e grazieTinti
Bel commento e belle foto. Hai detto a Fabio che hai scritto di lui?Daniela
Quoto le tue considerazioni su paolo Nori :-9 . Ciao Milvia!!
Circa il discorso sull'e-book credo si tratti della solita novita tecnologica, fatta per essere superata dal tempo e dal costo non indifferente, un gadget costoso per chi ama distinguersi in quel modo, per chi vuole cercare di stupire, io credo che la maneggevolezza ed il costo del classico libro sia per ora insuperabile, è un oggetto che lo puoi maneggiare come vuoi ed ogni volta è diverso nella forma e nelle dimensioni, nel tipo di carta, nel peggiore dei casi lo puoi archiviare nella libreria nel limbo delle parole dimenticate.Credo che il leggere un libro sull'e-book sia anche molto faticoso e che richieda molta più concentrazione che con il fretellino più povero fatto di carta magari riciclata, e poi il problema del costo non è da sottovalutare, e poi questa tecnologia multifunzione ha rotto un po' le scatole, mentre il libro cartaceo ha una sola e semplice funzione quella di essere letto e per le e-mail, facebook e quant'altro rimanda ad altri momenti e supporti.Circa i ragazzi delle medie inferiori e superiori è sempre la stessa storia, tutto viene fatto e vissuto con un unico interesse, quello di fare passare il tempo nel modo meno scocciante, questo vale per ogni loro forma di coesione, gite scolastiche, riunioni di istituto, assemblee di classe, sit in e quant'altro, l'unica cosa che vale è fare passare il tempo possibilmente non svegliando i neuroni dal loro eterno torpore, quei ragazzi fanno parte delle generazioni perdute, erano così da più piccoli, sono così nell'adolescienza e saranno così da adulti, peccato che rappresentino probabilmente la maggioranza. ciaooo neh!
Mannaggia nel post precedente mi sono dimenticato di lasciare traccia del mio nick, pongo rimedio.Ciaooo neh! Alanford50
Milvia, grazie per la passione e la professionalità!A presto… FABIO GEDA
Cara Milvia…che peccato: averlo saputo, ma potevo anche chiedertelo…, ci saremmo potuti incontrare, anche solo per pochi minuti.- Sabato 15 dalle 16.00 alle 18.00 ero lì in mezzo a quella che a me è sembrata una marea di gente, dopo una coda di mezz'ora per acquistare il biglietto d'ingresso.Dimmi che, in quel lasso di tempo, non c'eri così mi metto l'animo in pace! Ero di rincorsa perchè dovevo rientrare a casa (100 Km di treno) pressato da problemi famigliari, ma ce l'ho fatta lo stesso a incontrare: Maurizio de Giovanni, ascoltare la sua presentazione di un libro di Gaetano Amato, conoscere Paola, la sua bellissima moglie e rendermi conto del suo valore, della sua disponibilità e del perché il commissario Ricciardi abbia tanto successo; Alberto Carollo e il suo "Doppio Ritratto",unitamente a Pungola – Aurora Dal Maso – di CartaCanta i miei cari amici di Vicenza cui devo il piacere di un incontro memorabile e alla fine Nicola Fiorentino, Art Director delle Edizioni Sabinae autore della bellissima copertina della mia silloge di poesie. Tutto ciò premesso anche il sottoscritto è stato colpito dall'interesse dei piccoli per le illustrazioni dei libri a loro dedicati- al ritorno in treno ce n'erano diversi che, complice il portafoglio delle mamme, si disputavano le copie dei libri acquistati!! Per il resto sono d'accordo con te, anche se non ho un termine di paragone data l'esiguità del mio passaggio, e con quello che ha scritto Renzo.Ciaooo.Franco Seculin. ":))))
io ti ringrazio infinitamente per questo tuo dono di far sentire dentro gli avvenimenti.è come se ci fossi stata attraverso i tuoi occhi, le tue impressioni, i tuoi passi attenti.ciaobuona seratacri
Che bello leggerti, Milvia, è sempre così piacevole, interessante, coinvolgente! Basta con gli aggettivi, però è proprio vero quello che ti ho appena detto, credo che tu abbia veramente delle grandi capacità!Un carissimo saluto. Piera
buona domenica!credo che oggi su Repubblica ci sia qualcosa sull'avvenimento dell'Ambasciatori.a presto!
Tinti: prima di tutto, cara Tinti, il mio rammarico per non averti incontrata al Salone: mi sarebbe proprio piaciuto conoscerti. Per quanto riguarda poi la tua domanda, credo che le risposte che tu stessa hai scritto siano tutte valide. Focalizzerei l’attenzione sulla responsabilità della scuola: se per altri comportamenti incivili che caratterizzano una parte degli adolescenti punto il dito sulla responsabilità dei genitori (per insegnare regole di vita civile e rispetto verso il prossimo non occorrono lauree), sul problema del disamore verso la lettura credo che la scuola ne sia in buona parte responsabile. Sarebbe lungo spiegarne i motivi, che sono molteplici, in un commento. Mi propongo di affrontare l’argomento in un apposito post.Grazie, Tinti. I tuoi commenti sono sempre stimolanti. Un abbraccio.Milvia
Daniela: Grazie, Daniela! Lo sai, vero, che sei fra le persone che non ho nominato, ma stanno nel mio cuore?Milvia
Antonio: mi fa molto piacere, Antonio. Ciao!Milvia
Alan: spero che tu abbia ragione quando scrivi che la novità tecnologica dell’e-book non ucciderà il libro di carta. Mi preoccupa però il fatto che se ne parli sempre più spesso. Tutte le tue considerazioni sulla superiorità del cartaceo rispetto al tecnologico le condivido. Solo in un caso mi farebbe comodo un lettore informatico: quando vado in vacanza all’estero e riempio il bagaglio di decine di libri. Con un dispositivo elettronico il peso del mio zaino si alleggerirebbe alquanto…Amaramente condivido anche le tue riflessioni sul comportamento dei ragazzi. Che non sono tutti così, per fortuna, ma, purtroppo, forse, sono la maggioranza.Milvia
Fabio: che bello averti qui! La passione c’è, vorrei che ci fosse anche la professionalità che tu generosamente mi attribuisci. Del tuo libro e della sua presentazione avrei voluto parlare più a lungo, ma ne sarebbe venuto fuori un post chilometrico.Spero di vederti a Bologna. Nel frattempo ti leggerò.Un abbraccio a te e a Enaiatollah: siete due magnifici Resistenti.Milvia
Franco: già, se lo avessi saputo che anche tu eri al Salone sarebbe stato un grandissimo piacere poterti incontrare… Me ne rammarico molto. Sabato ero lì, anch’io. Praticamente ho vissuto 5 giorni al Lingotto… Se il prossimo anno parteciperai ancora ci possiamo mettere d’accordo per incontrarci. E poi un consiglio: per evitare di fare la fila puoi iscriverti fra i professionali (nel sito del Salone).Se avessi saputo poi che c’era il tuo libro lo avrei acquistato con piacere.Sono felicissima per quanto dici di Maurizio e Paola. Li conosco da tempo, e sono proprio così, come tu scrivi. Di Alberto ho saputo che c’era solo dopo che se ne era andato e mi dispiace non aver potuto salutare né lui, né Aurora: anch’io ho un bellissimo ricordo di una serata Vicentina. Hai letto il libro di Alberto? A me è piaciuto molto.Carina l’immagine dei bimbi che sul treno si contendevano i libri. Speriamo che continuino a farlo anche da grandi…In bocca a lupo per la tua silloge, Franco caro, e a presto.Milvia
Cri: grazie, come sempre mi sopravvaluti, io credo.Buona domenica, cara.Milvia
Piera: leggi quello che ho risposto a Cri, perché vale anche per te, Piera cara.Un bacio.Milvia
Margaret: Grazie! Ho letto. Mi cita Valerio Varesi!!! Il merito è tutto tuo, lo so. Ti sono grata per questo e per tutto il resto. Non vedo l'ora di ascoltare il tuo saluto alla città. So già che sarà molto bello, perchè sei bravissima a scrivere.Buona domenica anche a te, Maggie. Arrivederci domani.Milvia
Grazie, carissima Milvia, per questo concentrato di segnalazioni e stimoli di cultura viva, resa viva e arricchita soprattutto dalla tua personale partecipazione emotiva.Ti devo confessare una cosa, con sincerità spietata (nei miei stessi confronti, beninteso): a volte sono un po' restio ad accostarmi a queste tue belle pagine, a causa della quantità di cose interessanti che segnali, suggerisci, proponi; quantità che acuisce in me il fastidioso, per non dire doloroso, senso di saturazione del mio tempo, e di impedimento a cogliere il tutto come meriterebbe.Ma certo non ti chiedo di alleggerire il menu: vige pur sempre ancora la vecchia inossidabile regola del saggio: "Piatto ficco mi ci ficco" !Un caro salutone di una buona e proficua nuova settimana.Franz
Ovvia errata-corrige: "Piatto Ricco…"Franz
Ho letto la risposta la mio commento, dove mi dici che sei preoccupata del fatto che se ne parla sempre più spesso di questa diavoleria elettronica, ultima non ultima è notizia di oggi che sembra che al parlamento europeo qualcuno abbia pensato di dotare di detto marchingegno i vari onorevoli componenti, salvo per fortuna il levarsi di una voce più coscienziosa che si è resa conto dell’enorme dispendio di risorse sarebbe costata una scelta di questo tipo.Io non mi preoccuperei molto, sono stranamente ed insolitamente ottimista, a parte il non indifferente problema dell’elevato costo di questo libro elettronico, secondo me resterà il sogno dei più e verrà comprato ed utilizzato più come regalo e gadget costoso con tutti gli annessi e connessi di chi se lo potrà permettere che non un vero e proprio utilizzo reale del mezzo per il motivo per cui è stato inventato, il vecchio caro libro consente delle libertà con cui il costoso aggeggio sicuramente non potrà competere, un libro lo si può odorare, stropicciare, scarabocchiare, sottolineare, evidenziare, macchiare con ogni sorta di bevanda, ultima non ultima gli si può fare le orecchie alle pagine a mò di segnalibro, non solo, a proposito del segnalibro, vuoi mettere che fantasia ci si può permettere, dall’orecchietta alla pagina, alla cartolina a cui teniamo tanto, alla foto di lui o di lei , al solito quadrifoglio miracolosamente trovato, al fiore messo lì ad essiccare, al solito nastrino legato a chissà quali ricordi e quant’altro la nostra fantasia ci consente, poi visto il prezzo di un libro se non ti piace lo puoi sempre regalare, riciclare, buttare, dimenticare in qualsiasi angolo per poi magari rileggerlo sdroiazzato/a sotto l’ombrellone, in quell’occasione va bene qualsiasi tipo di lettura.Insomma prevedo ancora lunga vita a quegli ammassi di pagine saturi di parole che compongono frasi non sempre di senso compiuto, ahahahciaooo neh! Alanford50
Franz: In effetti ogni volta mi riprometto di scrivere post stringati, magrolini, di metterci dentro solo l’essenziale. Ma poi guardo le cose rimaste fuori e trovo che sono essenziali pure loro. E capisco il tuo sentire: capita anche a me in una libreria, davanti a pile di libri che non riuscirò mai a leggere, o guardando l’atlante, e vedere tutti quei posti che non riuscirò mai a visitare. E’ancora il discorso sul tempo, che va e va e si mangia i desideri di fare altro, di fare tutto.Ciao, Franz e a presto, Stammi bene.Milvia
Alan: hai scritto un’ode al libro, praticamente. E’ bellissima, la condivido, e mi unisco a te dicendo: lunga vita al libro di carta( riciclata) e cartone, di inchiostro e di orecchie, di pagine ingiallite, e segnalibri appassiti.Ciao!Milvia
Per quanto riguarda la lettura "di piacere", non c'è dubbio: nessun gadget tecnologico potrebbe sostituire il caro vecchio libro. Con i ritmi della vita di oggi, sedersi con un libro, voltarne le pagine che man mano si assaporano, è quasi come entrare in un'altra dimensione…E' anche vero che l'e-book può essere uno strumento estremamente utile per motivi di lavoro, ma anche di studio; un articolo che mi ha colpito molto parla delle potenzialità dell'e-book per combattere il caro-libri a scuola: http://www3.varesenews.it/scienza_tecnologia/articolo.php?id=180450.Naturalmente viviamo in un paese molto diverso da quelli scandinavi, che danno il lettore per e-book in comodato d'uso alle famiglie……..
Sfabix: Benvenuta, Rossiorizzonti, Sfabix! E grazie della segnalazione.Ma come tu diici, qui non siamo in Svezia e voglio proprio vedere come funzionerà in pratica la circolare n.16… E' vero: i libri costano troppo, vengono cambiati troppo spesso dagli insegnanti (credo anche sotto pressione da parte degli editori) e adottare e-book nelle scuole potrebbe essere una giusta soluzione. L'unica cosa che mi lascia perplessa, in questa ipotesi, che i ragazzi si possano disabituare completamente alla lettura di un libro di carta, con tutta quella sorta di magia che contiene.Ciao!Milvia