Se vi aspettavate, cari naviganti che transitate da queste parti, che oggi avrei pubblicato la seconda parte del post sugli amici scrittori, dedicata a Maurizio de Giovanni, mi spiace deludervi. Era mia intenzione farlo, in verità, ma sento un’urgenza diversa, oggi. Anzi, non solo oggi, ma da un po’ di giorni. Da quando giornali, telegiornali, reti televisive anche le più diverse fra loro, sembrano avere sulle loro pagine, nelle loro immagini, nei loro palinsesti solo un interesse: il delitto di Avetrana.
La mia urgenza è molto simile a quella di chi, per aver troppo bevuto, o mangiato, si sente in preda alla nausea, e finisce per vomitare.
Il cosiddetto “diritto di cronaca”, che diventa, in questi giorni diritto allo sciacallaggio, mi dà la nausea, e, scrivendone, spero che la nausea si attenui, almeno un poco.
Diritto di cronaca: è il diritto di cronaca che fa dedicare alla tragedia delle famiglie Scazzi e Misseri ben cinque pagine, nel numero odierno di Repubblica? Repubblica, dico, e non Novella 2000 o altri simili giornali immondizia.
O.K., le notizie bisogna darle, o.k., è giusto che i media rivelino come si stanno svolgendo le indagini. Si chiama cronaca nera, e in passato ci sono stati fior fiore di giornalisti che se ne sono occupati. Ma rimestare nella vita dei protagonisti, senza alcun ritegno, riportare testimonianze e opinioni più o meno attendibili degli abitanti di Avetrana, andare a intervistare persone che hanno solo occasionalmente sfiorato la vita di Sarah Scazzi, come, ad esempio, un ragazzo che è stato compagno di scuola alle elementari del fratello di Sarah (se non ci trovassimo davanti a una tragedia ci sarebbe da ridere) e chiedere, e assillare e nutrire così la morbosità o la mania di protagonismo della gente, e usare un linguaggio banale e stereotipato, abusato, come “mostro”, “orco”, “ casa degli orrori”, “paese del diavolo”, e invitare in tv psicologi, e tuttologi, sempre quelli, che sentenziano su tutto e che con il loro bla bla bla dicono alla fine solo grandi cazzate, non ha niente a che fare con il diritto di cronaca. No, è solo pessimo, inqualificabile giornalismo,è pessima, inqualificabile televisione. È il pessimo, inqualificabile ritratto di un Paese, non Avetrana, ma l’Italia intera, che sta soffocando sotto cumuli di immondizia.
Maleodorante e insalubre come l’immondizia che sta soffocando, in questi giorni, le strade di Napoli e dintorni.
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sono altrettanto nauseata.
e sempre più preoccupata per questi tempi insensati che stiamo vivendo.
cara Milvia,
di questa italia già Garibaldi si dichiarava deluso…figurati, lui che l'ha fatta.
Quello che mi atterrisce è il ruolo della famiglia, luogo in cui sembrano nascondersi tutti gli orrori….
I giornalisti???
Fanno il loro ben pagato lavoro…come tanti altri professionisti che ammorbano il parlamento, gli uffici, gli ospedali, i tribunali, le scene.
Pochi ne salverei ahimè
E' vero che bisogna raccontare ma entrare dentro i segreti di un mondo che vive senza parlare ,di pizzini e altro ,mi dà un gran disagio.Non penso che tutta questa traginovela serva a capire.Grazie Milvia ,sempre.Tinti
E dopo 2 anni e passa…ritornai a scrivere 🙂
Un abbraccio
Dario
Condivido pienamente ciò che scrivi. Ieri ho visto un servizio dove Bruno Vespa ricostruiva le fasi del delitto con il modellino della casa, delle macchine e altro,, che schifo!!!!!!!!!!!!!!!!
Cri: Quando pensiamo, cara Cri, che peggio di così non può andare, ecco che succede altro ancora…
Ma chissà, forse cambierà…
Baci
Milvia
Margaret: se qualcuno di onesto ancora c’è (e c’è, non ho dubbi) non uccidiamo del tutto la speranza…
Un abbraccio e a presto
Milvia
Tinti: il giornalismo, soprattutto quello televisivo, ragiona in termini di audience…E, a quanto pare, in questo mondo che si sta imbarbarendo, funziona…
Un abbraccio grande, Tinti
Milvia
Dario: evviva! Brindo al tuo ritorno e ti abbraccio!
Milvia
Anonimo (ti sei dimenticato/a di firmare, peccato…):se tantissime trasmissioni della tv sono cassonetti dell'immondizia, quella di Vespa è una vera e propria discarica…
Ciao!
Milvia