Di un’ospite sgradita e di un’altra partenza

01cascata

Non sono né grande né grossa, direi. Però, rispetto a te, sì, rispetto a te sono grande e grossa, immensa, gigantesca. Sono Golia e anche Polifemo (che un po’ ciecata lo sono, a dire il vero…) Non so cosa di me entri nel tuo campo visivo (non so neppure se ce l’hai, un campo visivo). Ma qualsiasi cosa tu veda di me, mi pare che non ti intimorisca per nulla.  Stai lì , ferma, e sembri fissarmi dall’alto, imperturbabile, o, forse, canzonatoria. E sto ferma anch’io, per non lasciarmi sfuggire la tua prossima mossa. Non si sa mai che ti passa per la testa. Poi che ci fai, qui, in casa mia, in una torrida notte di agosto? Mai avuto visite simili, in agosto! Vorrei dirti: Ehi,bella, guarda che sei in anticipo. Mica è ottobre!
Ma non riesco neppure a parlare. Sto ferma e mi do della stupida. Sto ferma e cerco di pensare come posso fare a mandarti via. Chissà se tu, come dicono che accada ai cani, riesci a sentire l’odore della paura…
La scopa, mi dico. Ecco, adesso vedo di scacciarti con la scopa. Cercando di non farti male, però, perché, per quanto tu mi terrorizzi, non riuscirei mai a ucciderti. Non riuscirei mai a uccidere nessun essere vivente, ho problemi perfino a raccogliere fiori, io.
Però, l’unica cosa che riesco a fare, mi sembra, è farti divertire. Con la scopa faccio oscillare il lampadario di carta, e tu oscilli con lui,  avanti, indietro, giravolta. Stop. E via di nuovo. La finestra è aperta: se  qualcuno sta guardando dentro la mia camera da letto penserà che la sua dirimpettaia è impazzita. Alle due di notte non è normale tirare colpi di scopa a un lampadario. Se è per questo neanche a mezzogiorno è normale… E tu, niente, non fai una piega. Anzi, magari stai ridendo! Ma se pensi che io passerò la notte con te, ti sbagli di grosso…
E così chiudo la finestra (non vorrei che venisse a farti compagnia un pipistrello, perché tu faresti una brutta fine, credo, ma io, sicuramente, a ritrovarmelo in camera, domattina, morirei stecchita…), spengo la luce, chiudo la porta e ripongo la scopa nello sgabuzzino. E scusa se non ti do la buona notte, ma, credimi, non sono proprio in vena di gentilezze.  Vado in soggiorno
e mi sistemo sul divano. Tiè, adesso dondolati da sola, sul lampadario. brutta cimice verde del cavolo!

Ecco, lo so che penserete che ho esagerato, che è impossibile essere terrorizzate da un insetto, da una piccola cimice verde, provare un ribrezzo così irrefrenabile. Eppure è così: non ho ribrezzo dei serpenti, anzi mi affascinano, mi sono simpaticissimi i gechi, i bruchi e altri buffi animaletti striscianti, ma se mi mettete una cavalletta o una cimice o uno scarafaggio (per non dire di un pipistrello)… che so,  in ascensore, per esempio, e poi spingete il pulsante per l’avvio…ecco, se fate una cosa così, saranno due, a scelta del fato, le mie destinazioni finali: clinica psichiatrica o obitorio. Dicendo questo, se mi sta leggendo qualcuno a cui non sono troppo simpatica (in rete si sembra tutti amiconi, ma mica è sempre vero, credo)  gli ho dato lo strumento per  attuare il delitto perfetto. Poca spesa, niente sangue e addio Milvia!
E comunque, volete sapere? Ho fatto una ricerca in internet, è ho scoperto una cosa strampalatissima, che mi ha in un certo senso sollevato. In un forum (Forum al femminile, mi sembra) ci sono un sacco di post di persone che hanno il mio stesso problema: tutte terrorizzate, paralizzate dalla paura, urlanti, singhiozzanti o afasiche al cospetto della cimice verde. Peggio di me, insomma… Beh, come si dice: mal comune…
L’episodio che vi ho raccontato risale a sabato sera. Ieri sera, domenica, …eh, è stato molto peggio. Ma non ve lo racconto, per non riviverlo. Ma è stato davvero tremendo, credetemi. Insomma, ero lì che stavo prendendo sonno, quando ho sentito… No no, non proseguo, troppo complicato, da raccontare…
Come potete vedere, la foto di apertura non rappresenta una cimice verde. Non sopporterei di vedermela sullo schermo, ogni volta che entro nel blog. Ho messo una freschissima cascata, che col caldo che fa, mi sembra molto più indicata…

E poi vi devo dire che mercoledì prossimo parto. Vi devo dire che parto per andare in Sardegna. Vi devo dire, vi voglio dire, che da giovedì a lunedì sarò a Seneghe. Vi voglio dire che a Seneghe, giovedì prossimo, comincia il più bel festival che ci sia, questo: Settembre dei Poeti  (durante gli appuntamenti, cliccando QUI
si potranno vedere direttamente in streaming. Una novità di quest’anno).
E lì incontrerò tanti amici, gente bella (bella come la intendo io), e starò bene.
Il mio terzo anno, a Seneghe.
Chi mi segue da tempo sa cosa sia questo festival. Per chi ancora non lo sapesse ecco cosa ho scritto  sulle precedenti edizioni:

2009: Seneghe la magia

2010: Seneghe, altri incontri, altre emozioni

2010: ma Seneghe, eh, è un'altra cosa, Seneghe…

Allora, ragazzuole e ragazzuoli: a rileggerci la settimana prossima! Ma forse, qualche incursione in rete la farò anche dalla mia ormai amata Sardegna. Vedremo.

Ciao, state bene!

Ninna Nanna Sarda

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13 risposte a Di un’ospite sgradita e di un’altra partenza

  1. cristinabove ha detto:

    mentre leggevo ho alzato gli occhi al soffitto e che ti vedo?… una scolopendra di buoni quattro cm.
    io sono terrorizzata da queste e dagli scorpioni.
    ho dovuto prendere tutto il mio coraggio e con la scopa per le ragnatele sono riuscita solo a farla cadere, ma in verità adesso non dormo, perché non so se è ancora viva e dove si è cacciata.
    le cimici verdi non mi fanno paura, basta non schiacciarle…
    buona Seneghe, cara Milvia.
    un abbraccio
    cri

  2. anonimo ha detto:

    Su queste cose non si deve scherzare, ma logicamente non sono in grado di dare consigli. Hai una prosa sopraffina. E un happening di poeti risulta essere un bene dello spirito.

  3. Soriana ha detto:

    Cri: solo a leggere della scolopendra mi sono sentita terrorizzata! Figurati se fosse capitato a me… Ma poi sei riuscita a scovarla?
    Ti abbraccio anch’io, cara Cri. Idealmente ti porto a Seneghe con me.
    Milvia

  4. Soriana ha detto:

    Adriano: Io mi sforzo di scherzarci sopra, perché l’ironia è un’arma per diluire la paura… Grazie per “la prosa sopraffina”! Magari tu avessi ragione!
    Seneghe è indubbiamente cibo per l’anima.  E anche gioia.
    Ciao!
    Milvia

  5. anonimo ha detto:

    Milvietta! divertente il tuo post,  forse per te  lo è stato un pò meno combattere con l'orrenda bestiaccia!!
    signora brava scrittrice le auguro un soggiorno sardo pieeeeeno di belle cose
    ciaooo
    maria

  6. anonimo ha detto:

    Terrorizzata da…. forse gli scorpioni o le tarantole. Le piccole cimici no, neanche i gechi o le lucertoline. I pipistrelli sì. Dai, che sei in buona compagnia Milvia. E salutami la Sardegna.
    Laura (sloggata)

  7. anonimo ha detto:

    Cari amici e amiche di MIlvia, non preoccupatevi, Milvia in Sardegna sarà trattata benissimo e poi…….Seneghe è magica a si troverà senz'altro bene. Milvia alle 18 sarò in aeroporto ad attenderti. Un abbraccio Raffaela

  8. Aconito1 ha detto:

    Purtroppo ti saluto in ritardo!!
    Le fobie sono difficili da gestire e tutti le abbiamo, non ci si può fare molto …. pure io se penso di schiacciare uno scorpione potrei svenire!!
    Buona Sardegna e buon festival! (Grazie della segnalazione!)

  9. Soriana ha detto:

    Grazie a tutti per il supporto (sapere che altri, con le dovute differenze, hanno i tuoi stessi problemi aiuta…) e grazie per gli auguri per la mia trasferta sarda. Grazie, soprattutto, a Raffaela e a Elio per la loro inimitabile ospitalità, che mi fa sentire davvero una di famiglia.

    Milvia

  10. falconier ha detto:

    ma dai, le cimici al massimo massimo lasciano un po' di puzza. Coraggio!

  11. Soriana ha detto:

    Falconier: Lo so, ma le fobie son le fobie… e io ho le mie… Tu, non le hai, le tue?
    Prendo comunque la tua parola “coraggio” e me la tengo stretta. Ciao, Fausto!
    Milvia

  12. Soriana ha detto:

    Cochina: Anche tu , Cinzietta, paura di queste bestiacce? Ciao!
    Milvia

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