Sono stata una settimana fuori dalla rete, o quasi. Limitandomi a fare qualche incursione in facebook, giusto per fare scorrere l’home page e dare un’occhiata veloce. E mi scuso, quindi, con chi ha commentato il mio ultimo post, per il ritardo delle mie risposte. Domani, lo farò domani, lo prometto.
Ho pensato, all’inizio della scorsa settimana, che era arrivato, per me, il momento di tacere. E anche quello di non ascoltare le voci che arrivano dall’esterno, ma di fermarmi a pensare, a pensare in silenzio.
Pensare a cosa? Pensare, per esempio, se vale la pena continuare a credere che le cose possano cambiare. Il sogno di un cambiamento, ho cominciato a pensare, è appunto un sogno, di quelli che ci fanno svegliare con il sorriso sulle labbra, ma poi apriamo gli occhi e davanti a noi c’è la solita parete, la solita finestra, e ci alziamo e ci accorgiamo che niente è cambiato, o, meglio, che tutto è ancora peggiorato, perchè il livello della melma in cui stiamo affondando è cresciuto di qualche centimetro, e ormai manca poco che ci arrivi alla bocca. Ho cominciato a pensare che continuare a lottare, seppur con le sole parole, che continuare a partecipare a manifestazioni di protesta, che andare in giro per seguire eventi dove altri sognatori pensano di poter costruire un futuro diverso, è solo un grandissimo spreco di energie. Meglio occuparsi, ho continuato a pensare per giorni, dei miei piccoli o grandi problemi personali, che non mancano mai, quelli. Impermeabile, ho pensato. Devo diventare impermeabile. Devo diventare indifferente.
Ecco, è stato a questo punto, quando ho cercato di inglobare nella mia vita la parola “indifferente”,
che ho pensato… che ho pensato che stavo pensando cazzate. “Odio gli indifferenti”, mi è venuto in mente. “L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.”. Già, Gramsci…
E così sono rientrata. Rientrata in me stessa. E rientrata anche nella Rete, che è uno strumento utile e ricco di risorse per chi non vuole essere indifferente.
Ho fatto volantinaggio, ieri. Per dissentire pacificamente e attraverso l’informazione contro un assurdo, inutile, costosissimo progetto che sta coinvolgendo la mia città. Come la Tav in Val di Susa, come il ponte sullo stretto nel Sud. Progetti di opere inutili, dannose, costose. Progetti indecenti, se pensiamo al periodo di crisi che stiamo attraversando e ai tagli che si stanno facendo nei settori che riguardano il sociale, l’istruzione, il mondo del lavoro, la cultura.
Del progetto che chi amministra la mia città vuol realizzare potete leggere e vedere video
QUI
e QUI (grazie, Daniela, per il link che hai messo su Facebook).
Poi, verso sera, sono andata al cinema: Terra ferma
è un film molto ben fatto, di quelli che non ti lasciano… indifferenti. Non vi dico altro, ma ve ne consiglio caldamente la visione.
Altri impegni, poi, mi attendono questa settimana, e non solo.
Uno, ad esempio, è questo:
Festival di Internazionale
Pluralità di voci, di pensieri, di sogni. Per tre giorni farò la pendolare fra Bologna e Ferrara. Per scacciare pensieri distruttivi e nutrirmi di positività.
Chiudo con una notiziola buffa: oggi ho saputo di aver vinto il primo premio in un concorso fotografico. Io, fotografa? Non ci posso ancora credere…A quel concorso avevo partecipato così, per giocare con me stessa. Perché, comunque, fare foto mi piace, ma mi considero meno di una dilettante. Ho inviato le foto, ma la speranza di vincere era davvero inesistente. E invece… Ecco come va la vita. Vi darò dettagli, sul concorso, fra qualche giorno. Per ora è top secret…
BUON GIORNO Milvia!!!!
Tantissimi auguri per il tuo premio …. e piantiamo ogni giorno semi di bene( non siamo noi a raccogliere) …. se poi tu prepari biscotti gustosi meglio ancora!!!
buon proseguimento di settimana!!!
Giuseppe
Giuseppe: Buongiorno a te, Giuseppe! E grazie per la vicinanza.
Milvia
Milvietta nulla da commentare al tuo post, dice tutto lui, ma i complimenti per la vincita te li faccio però..wowowow…deve essere proprio bello vincere qualcosa…non ne faccio mica una questione assoluta…però credo che sia un pò come quando uno era bambino e ti portano una sorpresa o quando tra le luci più o meno diffuse si intravedevano i regali della befana o di babbo natale..insomma una bella e piacevole cosa, che non è poco in questo periodo dove la piacevolezza della vita tende a scompare per far spazio solo ai "piaceri" di chi con i suoi imbrogli distrugge la serenità dei più
un abbraccio
maria
Ecco la notizia buffa, la prima, non l'ultima, perchè quel premio alla tua fotografia non te l'aspettavi, e proprio lì sta il non buffo, convinta com'eri di aver fatto cose normalissime che a te piacevano e che, invece, sono piaciute tantissimo a quella giuria giudicante.
Del resto delle tue parole, sensate e degne di essere scritte come tu fai,
mi ha colpito il senso dell'indifferenza, sottolineata, perchè è quella che sta "incoronando" tutto il nostro vivere, dai ragazzini ai maggiorenni, illuminati dagli esempi che, quotidianamente, ci vengono proposti dall'alto.
Condivido i tuoi malumori e le tue proteste, virtualmente ci sono sempre ma bisognerebbe parlarne tutti i giorni anche sui giornali, ma questa è pia utopia.
Un caro saluto Milvia e buon lavoro!………
gavino
Non essere indiffferenti: ci si può riuscire in molti modi.
ASriano maini
Ecco che finalmente è tornata la Milvia di sempre: indignata, battagliera e … anche vincitrice (premio meritato, le foto – che ho visto – erano bellissime).
Meno male che è di nuovo con noi, cominciavo a preoccuparmi.
Mirella
Maria: Sì sì, è stato proprio come trovarsi davanti a un regalo inaspettato, come tu hai poeticamente descritto. Io, poi, adoro le sorprese…
Grazie, Maria cara, ti mando un abbraccio.
Milvia
Gavino: grazie, caro amico. Ho bisogno di belle parole e di incoraggiamenti.
E scusa se ancora non ho ancora mantenuto la promessa che ti avevo fatto: sono proprio una …. trascuratona, in questo periodo.
Un abbraccio e a presto.
Milvia
Adriano: dalla parola alla… rivoluzione!
Ciao!
Milvia
Mirella: Indignata, battagliera, incazzata….
Grazie per apprezzare le foto… Sei fra le poche ad averle viste…
Un bacetto, anzi due.
Milvia
Maria: Sì sì, è stato proprio come trovarsi davanti a un regalo inaspettato, come tu hai poeticamente descritto. Io, poi, adoro le sorprese…
Grazie, Maria cara, ti mando un abbraccio.
Milvia
Tanti auguri, cara Milvia, per il premio e complimenti per questo scritto. L'indifferenza è la peggiore risposta a chi spera proprio ciò, tu sei una persona combattiva e sincera, l'abulia non fa per te.
un affettuoso saluto
annamaria
E' deliziosamente sintomatico, che, ad un paio di post di distanza da quello in cui giuravi eterno amore e fedeltà alla tua creatura virtuale, tu esprima un parziale desiderio di fermarti e di tacere.
Solo gli imbecilli non hanno dubbi e non cambiano mai idea (a differenza di una automobile, una sola idea può servirti per una vita intera e non richiede alcuna manutenzione obbligatoria) .
Io, personalmente, sono arrivato ad un passo dalla chiusura definitiva e dal considerare la stesura di un blog un passatempo irrilevante e un po' ridicolo. Anch'io sono reduce da un periodo di quasi dieci giorni in cui aprivo il blog e lo richiudevo subito con un senso di vertigine. Cosa scrivere? Cosa dire? Cosa pensare? Che fare? A chi giova?
E altri ne attraverserò.
Sentire sotto casa mia tanta gente più giovane e meno disillusa di me che a forza di protestare ha dato una decisiva spinta alle dimissioni dell'imbarazzante sindaco di Parma, oltre ad un leggero senso di colpa per non essere stato con loro, mi ha aiutato a ritrovare la convinzione che, quando vuoi e quando puoi (e giammai solo perchè DEVI) dire la tua è un diritto che nessuno ti può togliere. Salvo sconvolgenti ma non impossibili sviluppi futuri che comincerebbero con un attempato rocker dell'Appennino modenese che fa chiudere un sito dove lo prendono per il culo. Ma questa è fantascienza…………….
Annamaria: Prima di tutto bentornata! E poi grazie mille per il tuo commento, incoraggiante e lusinghiero.
Un abbraccio.
Milvia
Luca: Già, avevo ben notato si essere caduta in contraddizione… Ma poi ho fatto marcia indietro, o meglio, in avanti, perché è in avanti, che bisogna andare.
Spero proprio che tu non arrivi mai alla chiusura definitiva del tuo blog, desiderio, il mio, spinto anche dall’egoistica motivazione che leggerti mi piace molto.
E spero anche che tu trovi sempre la spinta per affrontare argomenti importanti, a comunicarci il tuo punto di vista, il tuo sguardo sulla tua città e sul mondo.
Per quanto riguarda la vicenda della vecchia rock star, ti segnalo un link il cui contenuto va controcorrente, rispetto a quanto, al troppo, che si è scritto. E anche se amo pochissimo il personaggio, anzi, non lo amo affatto, mi sembra una giusta visione sulla faccenda: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/10/04/i-conformisti/
Ciao, Luca!
Milvia