Condominio Italia

genova-alluvione
Mancata manutenzione dei tombini e dei corsi d'acqua; consumo del territorio; abbandono delle attività agricole.
A parte l’evidente
cambiamento climatico (del quale siamo tutti responsabili, anche a livello individuale, per il nostro stile di vita ormai insostenibile), sono queste  le cause dei disastri idro-geologici di questi giorni. E dietro  queste cause ci sono nomi e cognomi. Io credo che per i morti, per le loro famiglie, e per tutti noi, che viviamo su questa sorta di Titanic che è diventato il nostro Paese, nomi e cognomi debbano venir fuori. Nomi e cognomi di persone che dovevano fare e che non hanno fatto. Che non dovevano fare e hanno fatto.  Che hanno promosso condoni edilizi per rendere lecito, pagando,  l’assolutamente illecito.  
Mi meraviglia che da ieri, io non abbia sentito ancora nessun politico o amministratore locale dire: “Non è il momento delle polemiche, questo.”, ma deve essermi sfuggita, questa dichiarazione, perché è un’asserzione  che fanno sempre, con la vigliaccheria che contraddistingue molti di loro.
Ma polemizzare, o, meglio, denunciare i motivi che  portano a queste devastazioni, non è né irrispettoso verso le vittime, né ostacola le operazioni di ripristino. Ed è proprio questo il momento, allora.  Deve essere solo l’inizio, però. Perché, siamo sinceri: già, a distanza di poco più di una settimana ci stavamo  quasi dimenticando ciò che è avvenuto alle Cinque terre e in Lunigiana. E se oggi ci è tornato in mente è per quanto è successo a Genova.

Credo che dovremmo considerare il nostro Paese come se fosse il complesso condominiale in cui viviamo. Anche se la mia esperienza di assemblee condominiali è abbastanza recente, so come i condomini prestino grande attenzione ai comportamenti del proprio amministratore, valutandone l’efficienza, l’onestà, la capacità e la tempestività nel risolvere problemi di piccola e grande manutenzione.  E come siano pronti a revocarne l’incarico se non assolve bene i compiti che gli sono stati affidati, se nel suo agire non c’è trasparenza.
Bene: bisognerebbe porre la stessa attenzione verso il comportamento di chi amministra il Condominio Italia,  a chi amministra ogni edificio che fa parte del complesso condominiale Italia, e chiedergli conto dei soldi spesi, chiedergli il perché di certe scelte a sfavore di altre, per esempio, chiedergli perché non provvede alla sua manutenzione.
 E, al tempo stesso, dovremmo cercare di essere condomini onesti e rigorosi:  rispettare le zone comuni del condominio Italia, non trasformare il balcone in una stanza (che tanto poi verrà il condono…), non buttare i rifiuti dalla finestra…

Prendiamoci le nostre responsabilità, e cominciamo a pretendere dai nostri amministratori locali che assolvano i loro compiti con competenza e onestà.

Non aspettiamo un’altra alluvione, o frana, o terremoto. Cominciamo da adesso. Prima che  fango e macerie ci seppelliscano tutti

P.S.: una coincidenza. Proprio il 4 novembre (di 45 anni fa) Firenze patì la sua terribile alluvione.

Dedicato a Genova

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8 risposte a Condominio Italia

  1. juilia85 ha detto:

    è vero dovrebbero prendersi loro le proprie responsabilità ed ognuno le proprie, altrimenti quest'Italia non andrà da nessuna parte, ma piano piano verrà seppellita dalla pioggia, dalla neve e da tutti i detriti di un paese che cade a pezzi!!!

  2. anonimo ha detto:

    Radio Popolare, ieri sera, ha intervistato il valoroso Domenico Finiguerra, sindaco del paesino di Cassinetta di Lugagnano e attivissimo promotore di iniziative di difesa dei beni comuni.
    Con molta chiarezza ha esposto come gran parte dello sfacelo del territorio italiano derivi dagli oneri di urbanizzazione, da quando è stato reso possibile metterli a bilancio dei comuni.
    E' una forma di entrata sostanziosa, a fronte di ogni nuova costruzione, che costituisce un'altrettanto sostanziosa spinta a una cementificazione irrazionale e devastatrice.
    Ancora una volta scontiamo l'aver piegato gl'interessi della gente a quelli dei gruppi di potere economico, in questo caso quello dell'edilizia, sempre pingue, e  quasi sempre infiltrato dalle mafie.
    Franz

  3. Soriana ha detto:

    Juilia: la parola “responsabilità” è fra le tante che la in-civiltà attuale ha cancellato dal vocabolario. Dobbiamo assolutamente riscriverla.
    Buona domenica, Juilia.
    Milvia

  4. Soriana ha detto:

    Franz: Ancora il profitto, sempre e ancora il profitto. Che potrebbe ben aggiungersi ai vari elementi che siamo soliti definire come causa di inquinamento. Una polvere niente affatto sottile che ostruisce il sistema respiratorio di una nazione e del mondo intero.
    Milvia

  5. utente anonimo ha detto:

    Se penso a questo Condominio, che dopo è la nostra Patria, mi torna in mente la storia, più o meno vergognosa, che "l'homo italicus" aveva deciso di disegnarsi addosso, allora, fingendo di essere in pieno boom economico, spendendo e spandendo la sua autorità in mille rivoli di imprese materiali che nulla avevano a che fare col rispetto della natura, dei boschi, dei fiumi e del loro lento scorrere, fino al mare.
    E' stato ed è come tirare una robusta corda fino a renderla un filo di lana,
    fragile perfino ad una leggera brezza mediterranea.
    E così si è costruito dappertutto, palazzacci e palazzine, ville, villette e villoni
    ai bordi se non vicino alle foci dei nostri fiumi, perchè erano belle, da cartolina, romantiche e piene di nulla, se non della prosopopea di chi le ha costruite, ben sapendo che quelle pietre non erano al loro posto.
    Solo vanità di una bellezza effimera, mentre già le prime piogge autunnali o invernali costringevano gli stessi proprietari ad allertarsi e correre, in ritardo massimo, ai ripari.

    Nel frattempo la natura, e tutto quello di cui è composta, era in attesa di "vendicarsi", poichè l'offesa diventava sempre più profonda.

    Ed ecco che, piano piano, quella "vendetta" sta arrivando e, per di più, sotto quella forma naturale a cui pochi hanno creduto e ancora non credono.
    L'albero è fatto i foglie e queste non si bruciano perchè ci danno ossigeno e vita, come l'acqua dei fiumi che non deve avere barriere di cemento e di immondezza immonda creata sempre da quell'homo.

    Ma quando capiremo che l'armonia del creato, (montagne e pianure, valli incantate e dolci fiumi apportatori di vita e benessere civile) non va toccata e nemmeno scalfita?
    Credo e sono convinto che oggi i nostri bambini affronterebbero il problema con una visione tutta diversa da questa nostra, apocalittica
    e piene di miserie umane.
    Buona domenica a tutti
    Gavino
     

  6. Soriana ha detto:

    Gavino: Siamo stati stupidi, veramente ottusi. E continuiamo e continueremo ad esserlo. Il consumo sfrenato del territorio è un crimine contro l’umanità,  E sì, forse bisognerebbe far governare i bambini…
    Buona settimana.

    Milvia

  7. utente anonimo ha detto:

    Per tutto quello che è successo in questi ultimi dieci giorno, con la Natura, nostra essenza,  che si sta, purtroppo, vendicando di chi l'ha offesa da qualche generazione a questa parte, con gli uomini che in essa non credono ancora e si sbagliano…ancora, con gli attuali politici che sembrano ancora volerci governare, ad ogni costo, sai che pensiero mi è venuto poco fa? ed è anche positivo!
    Forse, dico forse, ma il desiderio è grande,  si sta avverando, dopo quasi vent'anni di illusioni, una nuova era per tutti gli italiani, perchè fra poco, giuriamocelo!, finirà quella del SEMBRARE, in tutti i campi e ne abbiamo avuto le dimostrazioni, fino a poco fa.
    Ma ne riperleremo
    Ciao Milvia e grazie perchè ci permetti di parlarne
    Gavino   

  8. Soriana ha detto:

    Gavino: Da ieri sera si sta facendo un gran parlare di nuova epoca.  Ma non credo che bastino le dimissioni (per ora solo annunciate, fra l’altro) dell’essere malefico che ci ha afflitto, con la sua anti-etica e anti- estetica presenza per quasi un ventennio (e anche di più, perché con le sue televisioni ha iniziato ben da prima a  diffondere il virus che ha tramortito il pensiero). Più che parlare di nuova era, io parlerei, per ora, di convalescenza. Però, almeno, la prognosi non è più riservata. Almeno lo spero.
    Milvia

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