Dove finisce Roma: il bell’esordio di Paola Soriga


Paola Soriga e Milena Agus  nella libreria dell’Auditorium di Roma, dopo la presentazione dei loro due romanzi (“Dove finisce Roma” e “Sottosopra”), l’8 marzo 2012 a Libri come.

Avrei potuto intitolare questo post : È nata una stella. Ma, anche: Buon sangue non mente.
La nuova stella che si  è aggiunta al firmamento letterario ha il bel viso di una giovane ragazza sarda (la Sardegna non finirà mai di stupirmi per la eccellente qualità di autori nati nella sua terra), che da qualche anno ha scelto Roma come città in cui vivere.  La stessa ragazza è sorella di un autore di poco meno giovane, di cui mi sono occupata spesso in queste pagine. Tutti e due, di cognome, fanno Soriga.  Lei Paola, lui Flavio. Tutti e due sono dotati, in misura uguale, direi, della magica capacità di raccontare storie.
“Dove finisce Roma” (Einaudi Stile libero Big- 2012) è un libro che sorprende. Non solo perché è abbastanza raro che il romanzo di un esordiente raggiunga livelli così alti di scrittura, ma anche per il tema affrontato da una ragazza nata nel 1979.  Paola Soriga, infatti, non racconta  storie di suoi coetanei, più o meno tormentati, a cui, l’epoca che stiamo vivendo sembra non regalare un futuro.  No, Paola parla della Roma della Resistenza, ci racconta di quei giorni lontani attraverso la voce di Ida Maria, giovanissima staffetta partigiana. Delle sue paure, ci racconta, della solitudine, della nostalgia per la sua isola, del suo coraggio che forse è solo incoscienza.  E di amore e di morte, topos, d’altra parte, della letteratura di tutti i tempi.
Ed è una storia anche di emigrazione. Ida, a dodici anni, lascia il paese della Sardegna dove è nata e vissuta fino a quel momento e si trasferisce a Roma, presso la sorella e il cognato. Paola Soriga ha reso molto bene lo stato d’animo di questa giovane migrante, e mi è venuto spontaneo fare un parallelismo con i giovani migranti di oggi, che vivono, io credo, le stesse sensazioni ambivalenti: da un lato la curiosità, lo stupore di trovarsi in un mondo del tutto nuovo, dall’altro il sentimento della nostalgia per  tutto quello che hanno abbandonato e a cui non sanno se potranno mai ritornare.
Il tutto è narrato con un linguaggio che sembra sotteso da una musica, da un ritmo affascinante che avvolge il lettore, con delicatezza e gentilezza. Dopo aver finito di leggere “Dove finisce Roma”, mi sono accorta che quella sorta di melodia continuava ad accompagnare i miei pensieri, non so, pensavo una cosa, e sentivo che aveva la cadenza del linguaggio di Paola.  Significa, questo, che, la delicatezza che ho riscontrato, ha, in realtà, una grande potenza di suggestione.
Non mi rimane che consigliare vivamente la lettura del romanzo di esordio di Paola Soriga, e  di pregarvi di annotare il nome di questa giovane autrice fra le stelle letterarie (che non sono poi tante) nate nel terzo millennio.

Qui sotto, recensioni molto più belle e esplicative di questa mia impressione di lettura. E anche un commento, breve, ma molto indicativo, mi sembra, prelevato da Twitter.

Paolo Nori

Chiara Valerio

Concita De Gregorio

Maurizio Bono

WuMing

Stefano Massaron

Notte di nebbia in pianura

Parole senza rimedi

Opinionista

Da Twitter: Sto leggendo a mia nonna la storia di Ida, sua coetanea. Pausa. Le asciugo le lacrime, raccolgo i ricordi, vado via.

Paola Soriga è nata nel 1979 a Uta, in provincia di Cagliari. Ha studiato letteratura a Pavia, Barcellona e Roma, dove oggi vive e lavora. Dove finisce Roma  è uscito martedì 6 marzo 2012 nella collana Stile Libero Big di Einaudi, con una copertina illustrata da Emiliano Ponzi.

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9 risposte a Dove finisce Roma: il bell’esordio di Paola Soriga

  1. Anonimo ha detto:

    Evai Milvia, come sempre: recensione da STREGA: Bravissima.

  2. pieramariachessa ha detto:

    Milvia cara, Paola ha presentato il suo libro anche qui da noi ed è stato un piacere averla incontrata ed ascoltata. Non ho ancora letto “Dove finisce Roma”, ma sto per farlo, è qui, di fronte a me, che mi chiama. Si tratta senz’altro di una bella storia, e le tue parole me lo confermano.
    Un grande “in bocca al lupo” dunque per Paola, un caro saluto a te.
    Piera

  3. Anonimo ha detto:

    Ciao Piera, Paola mi detto della tua presenza alla presentazione del libro ad Oristano. Le ha fatto piacere, sopratutto perchè conosce le tue poesie. Un abbraccio. Raffaela

    • pieramariachessa ha detto:

      Raffaela, felice di sentirti! Non ho ancora finito di leggere il libro perché il tempo è troppo tiranno ma posso dirti che mi coinvolge parecchio emotivamente e ne apprezzo in ugual misura lo stile.
      Mi è piaciuta molto la dedica di Paola e mi ha sorpreso, non sapevo che avesse letto il mio libretto… Ringraziala.
      Un caro saluto a tutti voi.
      Piera

  4. mallarmeana.mb ha detto:

    Per caso ho incontrato questo blog. Per caso, ho notato che, tra le recensioni di “Dove finisce Roma”, citi anche la mia – tra l’altro mi metti in una compagnia che mi onora… – Volevo solo dirti grazie. Io sono Manuela, il mio blog è http://www.parolesenzarimedi.wordpress.com.

  5. Pingback: Stoker, Andò, Mazzantini, Soriga, Carofiglio e… i libri volanti

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