Settimana ricca di cose belle, questa che si apre con il lunedì dell’Angelo.
E, naturalmente, se la settimana è ricca… la Milvia ci si ficca.
Cominciamo da giovedì 12, quando, alle ore 21,30, alla Modo Infoshop di Via Mascarella, Paolo Nori presenterà: “Dove finisce Roma”, il libro di esordio di Paola Soriga (di cui ho già scritto qui). Cosa potrei chiedere di più che incontrare, nella mia libreria preferita, due autori che amo e apprezzo sia per la loro scrittura, sia come persone? L’unica altra cosa la posso chiedere ai miei concittadini, ed è di venire ad ascoltarli: sarebbe un piacere per loro (per i miei concittadini, intendo); e per me, poi, sarebbe un piacere aggiunto se fra il pubblico vedessi anche qualche mio amico. Condividere le cose che amo con gli amici mi procura sempre gioia.
E poi.
Fine settimana esplosivo a Cervia! Da venerdì 13 a domenica 15 aprile torna, per la sesta volta, RadioTre in festival. Come sanno bene i miei visitatori abituali, sono RadioTre dipendente, e non posso assolutamente mancare alla sua festa. Il programma del festival lo potete trovare qui (e io ho già… l’acquolina in bocca…).
Di nascite, recita anche il titolo di questo post, ed una nascita , questa, che mi riguarda personalmente.
Con emozione di madre, annuncio infatti che sta per vedere la luce la mia seconda creatura letteraria. Nascerà il 1′ maggio, giorno e mese che amo, e spero che il periodo sia quindi di buon auspicio. Per ora metto solo la sua fotografia.
Che non mi sembra male, devo dire. Poi, più avanti, vi racconterò come fare per conoscerla, dove la potrete incontrare, e come sarà la sua crescita (sperando che cresca bene…)
Per quanto riguarda i… nervosi si tratta solo di piccoli appunti, una mappa incompleta di alcune fra le cose che mi fanno venire su nervoso, ma un nervoso di quelli che faccio fatica a descriverlo.
Mi viene un gran nervoso quando sento le dichiarazioni dei politici, di tutti, direi.
Mi viene un gran nervoso quando mi rendo conto di quanti, ancora, credono che questo governo ci farà risalire dal baratro.
Mi è venuto un gran nervoso, ieri, vedendo il film di Marco Tullio Giordana, Romanzo di una strage: i motivi del mio nervosismo sono ben espressi da questa recensione.
Mi viene un gran nervoso quando sento frasi del tipo: “Dovrebbero stare a casa loro”, “Quelli che vengono qui sono tutti delinquenti”, e simili, il cui soggetto, è ovvio, sono gli immigrati.
Mi viene un gran nervoso quando vedo che perfino a Pasqua i negozi sono aperti.
Mi viene un gran nervoso quando vedo la gente, per strada, che butta a terra cartacce, bottiglie, cicche di sigarette.
Tante altre ancora sono le occasioni per farmi venire su un gran nervoso e, se ci penso, sento che anche adesso mi sto innervosendo parecchio.
Allora è meglio che torni a pensare alle cose che ho scritto all’inizio del post. Che son cose belle e consolatorie.
E così vi saluto, in questo pomeriggio di Pasquetta, illuminato da un anemico sole che poco riscalda. Vi saluto con una bella versione di
My Favorite Things
Ciao.
Immagini:
Paola Soriga da L’Unità
Paolo Nori scattata da me
Colazione con i Modena City Ramblers dalla mia pagina Facebook
Logo Radiotre in festival: RadioMusicSmile
Marge Simpson da qui
Ho letto anch’io di recensioni che sottolineano la distorsione di prospettiva storica usata per parlare della strategia della tensione.
È un film irritante, caro Adriano… Interpretato bene, ma ci sono troppi… “santini”.
Mi dai una pesante conferma …
Cara Milvia! Una nuova criatura! Complimenti!
E Modena City Ramblers: mi ricordo bene di una canzione: “In un giorno di pioggia”, che mi piace molto. É stata una dei primi che ho sentito ed ho cantata -o qualcosa di similare perchè non canto, urlo- in italiano.
Mi lasci “con la miel en los labios”, che vuol dire aspettanto, piú o meno…
Un abbraccio.
Isabel.
Cara Isabel, sono contenta che tu “urli in Italiano” la canzone di uno dei miei gruppi musicali preferiti…
Bella l’espressione “con la miel en los labios”… E io, con la miel en los labios, attendo
una tua visita in Italia. Come ti ho detto altre volte: mi casa es tu casa.
Un abbraccio, cara amica.
Alla fine la vita è tantissime cose insieme (tenerle tutte in piedi richiede doti giocolieristiche non comuni): fra la tante, è un’affannosa ricerca del Bello e del Giusto (che prima consiste nell’individuarli, e poi nel cercare di raggiungerli) mentre l’Osceno e l’Ingiusto ti tengono stretti i piedi e ti impediscono di volare.
Nel volto pensoso del mio concittadino Paolo Nori vedo, o mi piace vedere in modo forse un po’ proiettivo, l’espressione di chi è ridicolizzato e a volte esplicitamente diffamato nella sua città natale per essere apprezzato in tutto il resto d’Italia e in varie parti del resto del mondo.
E forse il secondo capoverso è un corollario del primo.
I ceppi dell’osceno e l’ingiusto (preferisco scriverli con l’iniziale minuscola…) si fanno ogni giorno più stretti. Forse, per liberarcene, non resterà che amputarci i piedi…
Paolo Nori è una splendida persona, per me, oltre che un autore straordinario. Se i suoi concittadini non lo amano… beh, sono loro a perdere qualcosa.