Una premessa: risponderò domani agli interessanti commenti lasciati ai precedenti post, perché fra pochissimo devo essere in stazione. Scusate, cari commentatori.
Ieri mattina, mentre ero dal parrucchiere, mi è arrivata una telefonata: “Ha vinto il primo premio!” mi ha detto una voce. “Nooo”, ho risposto “Non ci posso credere!!!”.
Ecco, la cosa è andata così: ai primi di settembre incontro sul portone di casa Jesse, mia amica e coinquilina (qui tempo fa pubblicai un suo scritto) e mi fa: “Senti, c’è un concorso di poesia di cui mi hanno parlato. Perché non partecipi? Ti mando il bando con una mail.” E io “Grazie, Jesse, ma poesie, no, non le scrivo più, non mi considero poeta”. Ecc.ecc., insomma, tutte le cose che dico sempre quando qualcuno mi chiede se scrivo poesie.
Ma Jesse il bando me lo ha mandato ugualmente, e così vedo che il tema è “Parole non dette”. “Ma pensa”, mi dico, “ quando mi ero messa a scrivere poesie a raffica, ne avevo proprio scritte diverse che come argomento centrale avevano la parola”. “Va beh, tentiamo pure”, mi dico, “che faccio anche contenta Jesse”. Che poi, a pensarci, quando partecipavo ai concorsi di poesia ne ho anche, per me in maniera inspiegabile, vinti. Una volta perfino 750 Euro, ho vinto. Ma di speranze, anche questa volta, ne avevo ben poche.
E invece mi è arrivata quella telefonata. Purtroppo la cerimonia di premiazione si svolge oggi, e, come ho spiegato con una lettera che ho inviato all’associazione, proprio oggi pomeriggio devo andare da un’altra parte: per obbligo morale e affettivo.
Nei giorni scorsi ho fatto due scappate a Modena, per assistere a qualche incontro all’interno del Festival Filosofia.
Mi è piaciuta molto (ma me lo aspettavo) la lezione di Zygmunt Bauman, dal titolo molto esplicativo: Consumo, dunque sono. Che poi è anche il titolo di un suo saggio (naturalmente… l’ho acquistato). Mi propongo di affrontare l’argomento in un prossimo post. Anticipo solamente che solo su una cosa, fra le tante esposte dal sociologo e filosofo polacco, non sono d’accordo. Quando ha detto che in futuro le guerre non scoppieranno più per motivi ideologici, ma per impossessarsi dei beni materiali dell’altro. Beh, secondo me, nessuna guerra è mai scoppiata a causa di ideologie, ma sempre per motivi espansionistici, sempre per impossessarsi di un territorio, soprattutto quando quel territorio era, è, ricco di materie prime e di altri ambìti valori materiali. Ma forse non ho capito bene cosa intendesse Bauman…
Ieri pomeriggio, invece, ho ascoltato Emanuele Severino: Cose prime, era il titolo della sua lezione (il tema centrale del Festival 2012 è sulle cose). Devo confessare che ho fatto una fatica incredibile, a seguirlo. È vero che eravamo all’interno di un Festival di Filosofia, e che la filosofia mica è uno zuccherino, ma è comunque un festival aperto a tutti, con un pubblico eterogeneo che, pur essendo interessato all’argomento, non è composto solo da docenti universitari o da studenti di filosofia. Quindi, forse, un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, un po’ più vivace, sarebbe stato auspicabile. I miei studi di filosofia, purtroppo, risalgono a diversi decenni fa. E anche l’agilità dei miei neuroni è ormai un ricordo.
E, a proposito del pubblico, a vedere tante, tantissime persone riempire le piazze modenesi, e tanti, tantissimi giovani seduti lì a terra, affamati di parole, mi è venuto da pensare: ma allora non va tutto male, nel nostro Paese… Va beh, anche su questa riflessione ci sarebbe da scrivere un post. Per il momento lancio il sasso e tengo sospesa la mano. L’ultimo incontro cui ho assistito ieri sera, ha visto come protagonista Marino Sinibaldi. Tema: La scatola sonora. Cioè la radio. E chi meglio di Marino Sinibaldi poteva tenere una lezione su una delle… cose che amo di più? (E permettetemi un piccolo moto di vanità: la foto scelta dall’organizzazione del Festival per pubblicizzare l’evento gliela scattai io, a Marino, qualche anno fa…). Nei prossimi giorni cercherò in Rete la registrazione dell’incontro e se la trovo la linkerò nel blog. Fra l’altro Sinibaldi ha letto una poesia di Brecht sulla radio. Non sono riuscita a trovare il testo in internet, e mi dispiace, perché mi è sembrata molto bella. Vuol dire che la prossima settimana, a Matera, la chiederò direttamente al… direttore. Già, perché da giovedì sarò qui.
E, per non farmi mancare niente, come se non avessi già tanti impegni, da domani, lunedì 17 ho in mente di iniziare una nuova esperienza: mi piacerebbe iscrivermi al corso di qigong, che inizierà (alle ore 19) nel parco John Lennon di via del Lavoro, a due passi da casa mia. Mi sa che ne avrei proprio bisogno.
Concludo questo lunghissimo, un po’ troppo autoreferenziale, post, ricordando la scomparsa di un grande Poeta: Roberto Roversi. Un anno particolarmente luttuoso, per la mia città: Dalla, Stefano Tassinari, e ora Roberto Roversi. Non solo per la mia città, naturalmente, ma essendo, questi tre grandi, miei concittadini, ne sono rimasta ancora più colpita.
Nel giugno dello scorso anno Roberto Roversi mise all’asta, presso la libreria Ambasciatori, 3500 volumi della sua biblioteca. Il ricavato andò all’associazione onlus Piazza Grande. Arrivai alla libreria che l’asta era terminata, ma riuscii ugualmente ad acquistare tre libri appartenenti alla biblioteca di Roversi che erano esposti sui banchi. Oggi, averli nella mia biblioteca, mi emoziona ancora maggiormente.
La musica che termina il post è una bellissima canzone che il mio amico Francesco ha linkato ieri sul mio diario di facebook. Dalla e Roversi: un binomio eccellente.
Dicono che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi: non rileggo, non controllo i link… Sto perdendo il treno. Se ci sono pasticci rimedierò questa notte.
Vincitrice di due premi nello stesso giorno? Che brava! Del resto, io non ne ho mai dubitato. Aspetto resoconto.
Mir
Sai, Mirellina, rileggendo il post ho avuto l’impressione che sia stato scritto da una persona un po’ presuntuosa… E io detesto le persone presuntuose. Forse non occorreva che io scrivessi dei premi ecc. Perché non credo di essere brava, e, se appaio così, devo dire che il merito non è mio: cioè, non è che ho studiato tomi e tomi di polverosi volumi, per riuscire a scrivere decentemente. Ho ascoltato le lezioni del prof (soprattutto le sue, ma anche di altri insegnanti), ho letto molta narrativa, ho avuto una madre che mi ha fatto amare la lettura fin dai primi anni della mia vita. Tutto molto piacevole, insomma: niente sudore e sangue. Quello che ho di mio è, forse, una potente fantasia. Ma è merito mio? Sono nata così, credo.
Bacetto.
Se ho ben capito, devi rinunciare a ritirare un premio perché già impegnata a riceverne un altro…
Insomma, come suol dirsi: piove sul bagnato.
Complimenti, cara Milvia, e buona continuazione di vita spericolata!
Grazie per i complimenti, Franz. Anche se… Beh, leggi la risposta che ho lasciato al commento di Mirella.
Vita spericolata? Beh, certo che la noia non mi uccide…
Buona settimana, caro Franz, senza intoppi.
Sei o non sei la più grande scrittrice italiana vivente del XXI (e se la salute ti assiste magari anche del XXII) secolo? Lo vuoi ammettere o continui ancora a fare la sdegnosetta?
Mentre per ricordare Roberto Roversi io ho scelto “Il coyote”, che esprime bene la sempiterna lotta fra il linguaggio poetico perigliosamente in equilibrio come un elefante sulla sua proboscide, e il linguaggio didascalico e banale della stella che per fortuna alla fine “si dichiara spenta e muore”; ma dopo un ballottaggio doloroso con lo stupendo affresco psico-storico de “Le parole incrociate” che vedo se riesco a linkarti.
Ci sono riuscito, cribbio!
Cribbio, come sei bravo! Io mica sono capace…
Se tu non la smetti di prendermi in giro… ecco vengo lì a Parma e ti picchio! (vedici qui una faccina sorridente, che non so come mettere).
Proprio tu, poi, me le dici quelle cose, che hai un’abilità… scrittoria davvero notevole… Come si evince (termine che ho imparato dai ricorsi che mio marito faceva all’ufficio imposte per i suoi clienti) anche dalla tua analisi della canzone che hai linkato. Che, come quella che aveva postato Francesco su Facebook, non conoscevo. Bella! Mi sa che devo iniziare a farmi una Dalla-cultura…
Buona settimana, Luca. E grazie,
Milvia complimenti . Ora ti manca lo Strega o il Bancarella, scegli tu. In ogni caso auguri per un futuro interessante! Ciao Riri52
Rita, grazie!!! Anche tu a prendermi in giro, eh, come il nostro comune amico…
Ciao!