Dopo sei avvenimenti in cui ho indossato il cappellino di autrice (vocabolo che ancora non riesco a collegare, se non con qualche imbarazzo, al mio nome e cognome) mi aspettano due appuntamenti in cui, come dire… sarò dall’altra parte. Ma prima di parlarvene, ecco un breve resoconto della mia avventura romana. Che è stata bellissima, è stato come scivolare sul mare più azzurro possibile, a bordo di una accogliente barca a vela. Tutto merito di Isabella Moroni, di Gaja Cenciarelli ( e della loro associazione Art a Part off Cult(ure)) e al loro gratificante giudizio sulla mia scrittura (per me, che sono molto insicura sulla qualità di quanto scrivo, è ogni volta una sorpresa sentire giudizi tanto positivi); tutto merito del pubblico di amici e persone che non conoscevo, che riempivano la sala; tutto merito anche di Bibliothé, il locale che ci ha ospitato, e che, con le sue suggestioni d’Oriente, esaltate dal profumo di spezie esotiche, mi ha fatto compiere un viaggio ideale in luoghi che amo e da cui sono lontana da troppo tempo; grazie a Francesco Giubilei, il mio editore, che è venuto ad ascoltarmi. E grazie anche al fotografo Paolo Landriscina, che mi ha scattato tante fotografie: mi ha fatto sentire un personaggio famoso, mentre le scattava… E il risultato è stato ottimo, direi, visto che il soggetto, cioè io, è fra i meno fotogenici al mondo. E grazie anche alla bellissima sorpresa che mi ha fatto, venendomi a salutare, una delle voci più importanti e amate di Radiotre. Ecco, grazie a tutto questo, la presentazione romana di Colazione con i Modena City Ramblers , rimarrà impressa a lungo nella mia memoria. Ma anche tutte le altre, ora che ci penso. Devo dire che portare a spasso la creaturina su è giù per l’Italia mi piace assai. E vi preannuncio ora che mica è finita… Vi dirò prossimamente.
Al rientro, un’altra gioia l’ho provata leggendo qui: grazie di cuore, Giuseppe Iannozzi!!!
Ma, come dicevo all’inizio, è ora che io cambi cappellino. Uno nuovo nuovo, mai indossato. E, la prossima settimana, me lo calerò in testa per ben due volte. Sono contenta (le novità mi elettrizzano sempre), ma anche timorosa, perché un debutto è pur sempre un debutto. E poi questi avvenimenti riguardano due miei amici, a cui tengo molto. Insomma, cosa succederà la prossima settimana?
Ecco cosa succederà:
Giovedì 25 ottobre alle ore 18, qui a Bologna, alla libreria Ubik Irnerio (via Irnerio 27) Marilù Oliva (meno male che ci sarai tu, Marilù!) e io presenteremo l’ultimo romanzo di Maurizio de Giovanni, “Il metodo del coccodrillo” (Mondadori 2012). Credo che molti di voi conoscano de Giovanni attraverso i suoi bellissimi libri: quale occasione migliore, dunque, per conoscerlo di persona? E conoscere il suo nuovo personaggio, il commissario Lojacono?
Sabato 27, altro incontro, altra scrittrice, cara amica anche lei, da molto tempo solo virtuale e da una settimana, anche reale:
sempre alla libreria Ubik Irnerio, sempre alle ore 18, ecco Loredana Limone, che ci parlerà del suo “Borgo Propizio” (Guanda 2012).
Una bella scrittura, quella di Loredana, testimonianza come anche di avvenimenti non sempre gioiosi, si possa narrare con leggerezza e ironia. E come la speranza in un futuro migliore non debba essere mai abbandonata.
Allora, cari amici di Bologna e dintorni, non vorrete mica abbandonarmi, vero, in questa mia nuova esperienza? E poi una cosa vi posso assicurare: che, a prescindere da me, conoscere personalmente questi due autori sarà, comunque, una bellissima esperienza.
Ah, dimenticavo! A conclusione delle presentazioni potremo brindare tutti insieme. Il consueto e gradevolissimo aperitivo fra libri e amici offerto dalla libreria.
Per il momento: buon inizio settimana!
La canzone che conclude il post, come accade molte volte, non ci azzecca per niente con il testo pubblicata. L’ho ascoltata poco fa a Radiotre. E anche questa volta, ascoltandola… Beh, non dico altro. Che dovrei fare tutto un discorso lungo e malinconico. E non è il caso.
E lontano lontano lontano…
Complimenti sinceri! Un evento importante, le foto sono davvero belle e la manifestazione lo è ancora di più, che dire se non vivi intensamente questo momento al quale ne seguiranno altri perché la tua scrittura e tu come persona ve lo meritate.
Buon tutto, un abbraccio di stima.
annamaria
Sei sempre molto cara e gentile, Annamaria!
Grazie e buonissima domenica, con abbraccio.
Posso rivolgerti un invito? Piantala di essere così modesta da rasentare l’autodenigrazione. I tuoi racconti sono sempre coinvolgenti, la tua scrittura pregevole, ed è normale che siano apprezzati. Giovedì prossimo io ci sarò, sicura che il nuovo cappellino ti starà benissimo.
Buona settimana
Mi associo a Mirella!! Un baciooo,ciao
Maria cara, anche se, per motivi di distanza geografica, non hai potuto partecipare ai due incontri, ti ho sentita ugualmente vicina.
Bacio ricambiato.
L’associazione con Mirella è un automatismo da 4 cani di Pavlov. Se non ora quando, mia diletta e oserei dire adorata Milvia, mia scrittrice preferita (chi sia lo scrittore maschio preferito si desume dal contesto e il merito di averlo additato alla mia attenzione è pur sempre tuo), se non ora quando puoi sentirti se non pienamente realizzata (che è uno stato che va frequentato con circospezione e per brevi circoscritti periodi) quanto meno “in viaggio” verso una dimensione di scrittrice, e a questo punto promotrice e presentatrice di altri scrittori, a tutti gli effetti.
Ma poi mi dico che è proprio la tua umiltà, il tuo sentirti sempre costantemente “apprendista”, che aggiunge sapore e passione alla tua scrittura. Credo fosse Hemingway ad aver detto che la scrittura è 1 per cento ispirazione e 99 per cento traspirazione. A volte bisogna sudare e soffrire, e non sentirsi gloriosamente arrivati, per scrivere grandi cose.
Però puoi sempre rilassarti un attimo e goderti i gloriosi feedbacks (con la esse, son più d’uno) che ti arrivano.
Con la ligabuesca certezza che “il meglio deve ancora venire”.
E sempre in attesa
In questa algida domenica in cui ci viene sottratta un’ora di luce pomeridiana, o, meglio, in cui si restituisce un’ora di buio allo scorrere naturale del tempo, leggere parole tanto gratificanti e affettuose (forse anche un po’ scherzose), illumina la mia stanza, come tu sai in penombra in questi giorni, come una lampadina da 1000 wat (ma sempre rigorosamente a basso consumo).
Siamo tutti perennemente in viaggio, e non sempre la meta è conosciuta, e non sempre è raggiungibile quella a cui tendiamo.. E credo che siamo tutti apprendisti all’interno della officina chiamata vita, anche se molti si ritengono professionisti fin dai primi esercizi che il destino, o chi per lui, ci obbliga a svolgere.
Mi piace la citazione di Hemingway, che non conoscevo (la citazione, non Hemingway), come non conosco tante cose che tu invece sai. Credo che non solo la scrittura sia al 99% traspirazione, ma lo sia il vivere: sofferenza, traspirazione, emorragia. Ma basta quell’1% per far pensare che, comunque, vale sempre la pena di percorrere la strada.
Il meglio deve ancora venire? Non ne ho la certezza, ma l’attesa, comunque, se la si vive in maniera positiva, è un forte stimolo a proseguire il cammino.
Grazie di tutto, caro amico.
Un abbraccio.
Grazie Mirella per essermi stata vicina, giovedì. Vederti lì, seduta in prima fila con la nostra amica Diva, mi ha dato sicurezza. Lo sai, Mirellina, che sono sempre molto critica riguardo a me, a come sono, a come scrivo, a come vivo…
Baci.
Anche questo cappellino ti stava benissimo. Lo sapevo io!