Duemila7
Duemila8
Duemila9
Duemila10
Duemila11
Duemila12
“E adesso che cavolo sono, questi sei link, qui, in apertura?” vi starete chiedendo. Vi rispondo subito: questi sei link portano ad altrettanti post che ho scritto dopo le full immersion più gradite, più fantastiche, rivitalizzanti, irrinunciabili a cui mi abbandono ogni luglio. Sei post, perché il blog l’ho aperto solo nel 2007, ma in realtà le mie full immersion sono più o meno una ventina. E ancora non mi sono stancata. E mai mi stancherò. Perché come ci si può stancare della magia, delle vibrazioni che arricchiscono l’anima, della gioia, della condivisione di emozioni che solo la musica e in particolare “quella” musica può dare? Insomma, come ci si può stancare di arrivare, in un giorno di luglio, in un paese dell’appennino bolognese e avere la certezza che si vivranno tre giorni perfetti e esaltanti? No, del Porretta Soul Festival NON ci si può stancare. MAI!
Se avrete la pazienza di leggere i miei vecchi post, constaterete che ogni volta tendo a dire che “questa edizione è stata la migliore”. Beh, lo ripeto anche quest’anno: Porretta 2013 è stata più fantastica che mai. Non un ospite che ci abbia deluso: tutti grandissimi musicisti e cantanti. Da starli ad ascoltare per ore e ore e continuare a dire, alla fine di ogni esibizione, come incita il poliedrico e simpaticissimo (e ormai anche leggendario) conduttore e musicista Rick Hutton: One more time!
Certo: one more time, è la richiesta che il popolo del soul al Rufus Thomas Park ha fatto nelle scorse serate: a Paul Brown e la sua Heart & Soul All Star Band,
e a Sax Gordon
con la sua nuova strepitosa band
(e al suo figliolino Martino… Saxino Gordon -:) che a 12 anni suona il sax come un professionista ed è un ragazzino delizioso),
e a Charlie Wood e all’Osaka Monaurail
, la sorprendente orchestra che arriva dal Giappone (e che tutti eravamo curiosissimi di ascoltare, perché di giapponesi, lì a Porretta, mica ne avevamo mai ascoltati…).
E poi… e poi i grandi, immensi
e Toni Green.One more time vorrei poterlo gridare adesso ed essere ancora lì, e averli tutti davanti a me, come nello splendido gran finale di domenica sera, e invece sono qui, davanti al mio computer, mentre cerco di trasmettere a chi mi leggerà il valore di questo Festival, che è prezioso come un diamante, con la consapevolezza di non riuscire a farlo. Perché, e l’ho già scritto nei post degli anni precedenti, per capire cosa sia il Porretta Soul Festival bisogna viverlo direttamente. Non lo si può capire appieno guardando un video, o sentendolo raccontare, o leggendone un articolo su un quotidiano. Tanto meno leggendo i miei post… Perché sono anche “quel” luogo, e “quel” palco, e “quel” pubblico a crearne la magia. Perché solo essendo lì, puoi vedere come questi artisti non siano solo grandi professionisti, ma anche uomini e donne ricchi di umanità, di generosità e di Umiltà. Essere lì, è come respirare un’aria che non si trova altrove, e che fa bene. Un’aria di gioia, che ti vien da dire, mentre la respiri: one more time!, perché vorresti respirarla per sempre.
Ecco, io vorrei che, già da questo momento chi non è mai avuto questa esperienza decidesse che il prossimo anno deve esserci assolutamente (capito, caro amico Luca?).
Rivedere gli amici storici (quelli di cui ho parlato in altri post) è stato bellissimo. Bellissimo è stato, poi, aver la compagnia della mia carissima amica romana Maria (la sua prima volta, a Porretta, e spero che ne seguiranno tante altre); riascoltare l’incredibile voce di Alessandra De Maria (vedi post del 2011) ed essere testimone dell’apprezzamento che Toni Green le ha dimostrato, mi ha commossa. Tutto, tutto perfetto, insomma. E… dulcis in fundo, ieri sera, al Parco della Montagnola, qui a Bologna, ancora un regalo per le mie orecchie e per il mio spirito soul: il saggio finale degli allievi del Porretta Soul Festival workshop. Gli allievi, bravissimi (fra gli altri, Alessandra De Maria e… Saxino Gordon), e, impagabili presenze, i loro insegnanti: ancora Sax Gordon (con la sua band composta da due musicisti brasiliani e un hammondista austriaco), Charlie Wood, e lei, la regina del soul:Toni Green! Porretta in Bologna… Wonderful!
Ed è a Graziano Uliani, che ha creato questo miracolo e che con una passione assoluta continua a farlo vivere, che noi, popolo del Soul, dobbiamo essere grati, non una, ma mille e mille volte.
Qui, un assaggio dell’ultima serata (con il gran finale!)
Gran bella storia per tutti i motivi che hai descritto; grazie per aver sollecitato la mia partecipazione, sono stata benissimo! emozionante rivederne una parte io e te stavamo proprio lì sotto, ho visto la tua nuca a un certo punto del video!! 😀
bacio cara amica e grazie
maria
Spero, Maria cara, che l’esperienza si possa ripetere!
Un abbraccio.