Come promesso non voglio far passare troppo tempo dalla pubblicazione del mio ultimo post.
Ecco quindi un altro vintage, un post pubblicato il 26 gennaio 2007 (sono trascorsi già sette anni… Com’è possibile?). E ancora di più (eravamo nel 1991) ne sono trascorsi da quel mio viaggio in India. Uno dei tanti che mi hanno portato in quella terra splendida e terribile.
Colazione da Shanti
Il chai. Bevuto seduta su uno sgabello di legno, in una di quelle mescite dove la luce del sole entra a fatica, e sui chiaroscuri delle pareti si possono immaginare storie di dei crudeli e di principesse velate. In un alba che non sembra per nulla preannunciare il caldo che affosserà il giorno. Con le mucche che passano lente in mezzo alla strada. Con il sorriso sdentato di Shanti che si meraviglia di una turista che non se ne va a far colazione nella caffetteria dell’hotel, e aggiunge due biscotti speziati, questi no rupie, dice. Con la spuma delle nuvole che abbraccia le cime, lassù in alto. Con quel silenzio che presto si trasformerà in mille note dissonanti.
Con quella pace.
È buono, il chai.
È un ottimo pretesto per iniziare una giornata.
Il chai indiano
Ingredienti:
1 bastoncino di cannella, 1/2 cucchiaino di pepe nero in grani, 1/2 cucchiaino di cardamomo, 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano, 1/2 cucchiaino di zenzero fresco, 1/2 cucchiaino di té nero in polvere, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 300ml di latte
Preparazione:
Mettete tutte le spezie in un pentolino con il latte e lo zucchero. Portate ad ebollizione poi abbasssate la fiamma e fate cuocere per 20 minuti a pentola scoperta.
Rimuovete il bastoncino di cannella e versate nelle tazze con un mestolo. Se non amate trovare pezzi di spezie mentre bevete, filtrate il té prima di versarlo, ma la regola vuole che le spezie rimangano dentro. Quelle piú pesanti restano comunque nel fondo della pentola. Se vi piacciono potete masticarle mentre bevete. Sono buonissime.
Ottima per le giornate invernali come quella di oggi. Da bere a qualsiasi ora. Se non tollerate molto il latte provate a dividere metá acqua con metá del latte