Tre poesie, anzi quattro….

AIE col04Da domani, fino a lunedì sera, chiudo per…ferie. Partirò per Roma domattina presto, per andare, ancora una volta, a immergermi in un mondo di libri e di parole: Più libri, più liberi. Tre giorni pieni che non mi lasceranno il tempo per aggiornare il blog. Forse solo il tempo per un saluto piccolo piccolo, ma niente di più.
Vi lascio allora, come augurio di fine settimana, tre poesie di poetesse che amo, e anche qualche nota su di loro. Anzi, sono quattro, le poesie, perché una poesia si trova anche in You tube. Di un poeta. Di un grande poeta.
Ciao!!!!

                                            Antonella Aneddaanedda9

Aspetta che scenda la temuta notte, che scompaia
la luce dal crepuscolo, e ruoti
la terra sul suo asse.
Questa è la verità di questa sera incerta
sui cespugli di acacie e sulle case
questa è la sua misura – un acro di deserto.

Sopporta i tuoi pensieri dentro il buio
che avanzino in fitte di memoria.
Puoi schierarli fino a crinali di spavento
fissarli vacillare quando la pianura si oscura
attenderne il ritorno ora che il cane tace
e la mente si spegne
per un attimo forma senza male
anima del geranio
teso sulla ringhiera.

(Da: Notti di pace occidentale )

Antonella Anedda è nata e vive a Roma.
Poetessa e traduttrice, collabora con diverse riviste.
Nel ’92 il suo esordio poetico con Residenze invernali (Crocetti), a cui sono seguiti un libro di prose e racconti, Cosa sono gli anni (Fazi, 1997), e una raccolta di traduzioni, Nomi distanti (Empiria 1998).
Per l’editore Donzelli ha pubblicato le due raccolte: Notti di pace occidentale (1999) e Il catalogo della gioia (2003). L’ultimo libro di poesie si intitola Il balcone del corpo, Mondadori (2007) Esperta di lingua francese, ha curato la traduzione dei testi di Saint-John Perse e Jaccottet.

Mariangela Gualtieri

Mariangelagualtieri
Gli altri sono troppi, per me.
Ho un cuore eremita. Sono
impastata di silenzio e di vento.
Sono antica.
Mi pento ogni volta che vado
lontano dal mio stare lento
nelle velocità della sera, nelle auto schizzate
di pianto. Col loro buio abitacolo.
E se sfreccio a volte
sulla modesta moto, è per cantare
a gola stesa l’ultimo del paradiso
fare il mio guizzo pericoloso
con tutto quel vento nel petto
seminare parole beate
nel panorama nervoso.

(da Senza polvere né peso Giulio Einaudi Editore 2006)

Mariangela Gualtieri è nata a Cesena e si è laureata in Architettura all’IUAV di Venezia.
Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammarturga. Fra i testi pubblicati: Antenata (Milano 1992), Fuoco Centrale (Bologna 1995), Nessuno ma tornano (Cosenza 1995), Sue Dimore (Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (Bologna 1996), Parsifal (Cesena 2000), Chioma (2001).
La sua ultima raccolta è "Senza polvere, senza peso".

E, aggiungo, sentirla “dire (perché né legge o recita, ma “dice”) le sue poesie è un’esperienza splendida che riempie di emozioni.

Lalla Romano
Lallaromano

Fede non è sapere
che l’altro esiste
è vivere
dentro di lui
calore
nelle sue vene
sogno
nei suoi pensieri

Qui aggirarsi dormendo
in lui destarsi.

(Da "Giovane è il tempo " Lalla Romano Poesie Einaudi tascabili 2001)

Scrivere vuol dire scrivere di sé,
in modo più o meno dichiarato…
scrivere per me è stato anche il tramite
per entrare nelle vite degli altri”.
(Lalla Romano)

Graziella, (nome scelto dal padre dalla novella di Lamartine, in omaggio a Napoli) detta Lalla, Romano nacque a Demonte , in provincia di Cuneo, l’11 novembre del 1906, da una famiglia di antiche origini piemontesi. Cresciuta in un clima ricco di sollecitazioni culturali, dopo il liceo s’iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino.
Nel 1928 si laureò a pieni voti, all’Università di Torino,  in letteratura romanza con una tesi sui poeti del “dolce stilnovo”. Dopo aver fatto la bibliotecaria a Cuneo, si trasferì a Torino con il marito Innocenzo Monti e con il figlio. Qui insegnò storia dell’arte in vari istituti, continuando a coltivare la sua passione per la poesia e per la pittura. Tra il 1925 e il 1928 frequentò lo studio del pittore Giovanni Guarlotti, compì numerosi viaggi a Parigi, conobbe i nuovi fermenti artistici ed entrò in contatto con Cesare Pavese  (con cui era stata anche compagna di università e per il quale, durante la guerra, tradusse i Trois contes di Flaubert), Mario Soldati, Franco Antonicelli, Arnaldo Momigliano, e Carlo Dionisotti.
Iscritta al Partito d’Azione, prese parte attiva alla Resistenza, esperienza i cui echi confluirono in molte sue opere.
Attenta al quotidiano, sempre relazionato all’universale, al privato, allo studio degli esseri umani e al tessuto dei loro rapporti ed affetti familiari e quotidiani in sensibilità squisitamente femminile, ma priva di sentimentalismo e vittimismo. Ha attraversato per intero il Novecento, con le sue ombre e  luci, con silenzi lunghissimi e attività febbrile, come scrittrice di versi, racconti, saggi, recensioni, dedicandovisi, ormai praticamente cieca, fino alla morte, avvenuta a 95 anni, il 26 giugno del 2001, nella sua amata casa milanese di via Brera.


Ed ecco la quarta poesia. E scoprite così chi è il poeta.

http://www.youtube.com/watch?v=OKwTTZxO8x8

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3 risposte a Tre poesie, anzi quattro….

  1. ReAnto ha detto:

    Bel fine settimana.
    Ciao Antonio

  2. patrizius ha detto:

    La Milvia può…

  3. cristinabove ha detto:

    bellissime tutte, grazie di averci lasciato in loro compagnia.
    cri

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