E la speranza ebbe nuova luce

Per ricordare i nostri Partigiani, per ricordare la nostra Resistenza, per ricordare che,  anche in  questo momento, nel mondo,  c’è chi lotta, e muore,  per conquistare  Pace, Libertà, Giustizia.
Contro tutti i fascismi, contro tutte le dittature, contro tutte le guerre. Oggi come allora, oggi  più che mai.

Giuseppe Colzani
Avevo due paure
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile.

Natalia Ginzburg
Furono anni in cui molti diventarono diversi da ciò che erano stati prima… Diversi e migliori ognuno sentiva di dover dare il meglio di sé. Questo spandeva intorno uno straordinario benessere, e quando ricordiamo quegli anni, ricordiamo il benessere insieme ai disagi, al freddo, alla fame e alla paura, che in quelle giornate non ci lasciavano mai.

Pier Paolo Pasolini
….
Così l’alba nascente fu una luce
fuori dall’eternità dello stile….
Nella storia la giustizia fu coscienza
d’una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce


P. Calamandrei
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione.

Sandro Pertini
Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà. […] E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo. Se c’è qualcuno che da’ scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!


Oggi,  per tutto il giorno, su RadioRaiTre (già da ora si possono ascoltare le lettere dei condannati a morte)
Liberi da morire, le voci della Resistenza

Le canzoni della Resistenza

Oltre il ponte

Festa d’Aprile

Dalle belle città

Sette Fratelli

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8 risposte a E la speranza ebbe nuova luce

  1. nerdina ha detto:

    Buona Liberazione!

  2. giuseppe ha detto:

    GRAZIE CHE MI FAI RIFLETTERE; IL RISPETTO DEI VALORI DEVE ESSERE UN PROGRAMMA DI VITA!!!
    UN ABBRACCIO
    GIUSEPPE

  3. cheneps ha detto:

    Ho letto, Milvia: ogni parola un granello di coraggio: onestà e coraggio, i valori che fanno degna la vita.
    ciao

    franca

  4. Luca ha detto:

    Più ancora della rimozione, il rischio che corrono i valori della Resistenza è quello della banalizzazione: che la celebrazione del 25 aprile diventi una stanca liturgia: ma sì, l’8 marzo festeggiamo la donna e poi ci dimentichiamo dei problemi ancora aperti nella parità fra i sessi, il 25 aprile festeggiamo la liberazione (magari sottintendendo che è stata una liberazione dal tedesco invasore e non dai fascisti che erano dei bonaccioni innocui), il 17 marzo 2011 abbiamo festeggiamo l’Unità ma già il 18 eravamo tornati alle faide di campanile eccetera eccetera eccetera.

    Bisognerebbe parlare con voce di tuono come Pajetta al “funerèl ed Berlinguer” dei Modena City Ramblers e riuscire a farsi sentire. Perchè forse il Paese, come probabilmente l’Europa intera, deve prepararsi ad una nuova resistenza senza fucili e senza espliciti massacri, la resistenza contro questi sorridenti tecnocrati che hanno inventato (e sostenuto) un sistema finanziario in cui il denaro non è più uno strumento di scambio ma un fine in se stesso che torna a concentrarsi, in uno sconcertante neofeudalesimo, in poche artigliatissime rapaci mani.

    Non sono “storie di ieri” ma storie che possono e devono rinnovarsi, in un nuovo contesto e con armi nuove ma con la stessa logica: una maggioranza di esasperati che si ribelli in modo organico e sistematico a una arrogante minoranza di oligarchi.

    Un abbraccio.

    • Milvia ha detto:

      Carissimo Luca, non è molto tempo che frequenti il mio blog, e non puoi quindi sapere che più volte ho scritto del pericolo che vedi anche tu su queste “giornate” commemorative e/o celebrative, su queste giornate “dedicate a”. Quasi con le tue stesse parole. Eppure non posso fare a meno, ogni anno, di dedicare un post al 25 aprile e al primo maggio. Anche perché, come purtroppo accade per l’8 marzo, non sono legate a speculazioni commerciali. Ma non solo, naturalmente. Vengo da una famiglia antifascista, mio nonno materno era anarchico, è stato buttato fuori dalle ferrovie dello stato (era, allora, il più giovane capotreno d’Italia)per non aver preso la tessera del fascio. Gli anno spaccato la testa con il manganello (mia nonna l’ha trovato svenuto e sanguinante davanti a casa) e fino alla Liberazione si è arrangiato facendo lavori saltuari come muratore. Il 25 aprile, insomma, è nel mio DNA. e cosi pure anche il primo maggio.
      La canzone dei Modena è nel repertorio personale della commozione, ma, a dire il vero, mi commuove anche vedere una foto di Berlinguer. Io sono pronta a muovermi per una Resistenza senza fucili e senza massacri, anche se a volte, quando la rabbia sembra tracimare, penso che forse una bella, canonica Rivoluzione possa essere l’unica soluzione per una svolta. Ma poi mi rimangio tutto, perché la violenza mi fa rivoltare lo stomaco.

      Buon primo maggio, caro amico. Un abbraccio.

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