Bastardo posto: romanzo di Remo Bassini

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 “Bastardo posto”, quinto romanzo dello scrittore vercellese Remo Bassini, è  ambientato in una cittadina di provincia. Come tante ce ne sono. Che si assomigliano, indipendentemente dalla loro latitudine e dalla loro architettura.

Sono i portici, l’architettura di questa piccola città: è sotto i portici, e di notte, che Paolo Limara, il protagonista principale della storia, e altri  solitari personaggi, camminano, sostano, si spiano, soffrono, hanno paura, si disperano, si conoscono e si riconoscono. E a volte muoiono.

È nelle geometrie disegnate sotto i portici dalle luci del Piccolobar e del Bar Centrale che si alternano al buio della notte, e soprattutto quando è il buio a prendere il sopravvento, che la storia si dipana, e tutte le ambiguità, il “non detto”, il sussurrato, i comportamenti vili, i rimorsi, le meschinità, i piccoli e grandi crimini, strisciano e si celano. Ma nascono anche amori, sotto i portici della piccola città.

Ci sono crepe nei muri, sotto i portici della piccola città, come ci sono crepe non riparabili nell’animo dei protagonisti, dal protagonista principale ai comprimari, per finire alle crepe, non meno profonde, che attraversano l’animo delle comparse.

C’è un manichino nudo, nella vetrina di un negozio sotto i portici, un negozio sfitto, vuoto, ma mai abbandonato. La verità è nuda, si usa dire, ma la verità non ha cittadinanza, nel bastardo posto descritto da Remo Bassini. E, forse, quel manichino nudo ne è l’unica simbolica rappresentazione.

Un libro duro, Bastardo posto.
Un libro che non concede nulla, o quasi nulla, alla speranza.  
Un libro che non dà respiro al lettore.
Un libro sulle solitudini.
Un libro sul male, anche quello che, anche se in minima parte, è dentro a ciascuno di noi.
Un libro che fa male, ma che avvince. E che ti fa sentir voglia di abbracciarne qualcuno, dei personaggi.

Bastardo posto è un  libro che denuncia, e non è certo il primo romanzo in cui Bassini affronta argomenti scottanti. Qui l’autore denuncia l’ipocrisia, l’intoccabilità dei potenti, anche dei piccoli potenti; denuncia l’impotenza di chi, la verità, avrebbe anche il coraggio di dirla, ma o viene eliminato o non gli si crede.
Perché la verità non può essere esposta: sussurrata, forse, distorta, forse, ma non gridata, nelle piccole città. E se anche alla fine qualcosa si svela, o si rivela, non sarà mai la verità completa, la verità nuda.

Un romanzo che affronta, fra gli altri, due temi che sono di estrema attualità: la mafia emigrata al nord del nostro Paese e la pedofilia nella chiesa.

Un libro in cui la morte è sempre presente, sia quella che avviene sotto i nostri occhi, a mano a mano che la storia si svolge, sia quella che risale a un periodo che precede l’inizio del romanzo, sia la morte interiore che molti dei personaggi si portano dentro. Ma è presente anche l’amore, quello disperato, quello proibito, l’amore che uccide, che vorresti scacciare e, al tempo stesso, tenere con te per sempre.

C’è anche un ritmo particolare, che  accompagna la scrittura di Bastardo posto. Come se l’autore avesse voluto riprodurre la cadenza di quei passi, quell’ossessivo, notturno camminare sotto i portici. Almeno è questo che mi è parso di percepire. E lo ritengo un ulteriore pregio del bel romanzo di Remo Bassini.  

Un noir? Non so, non sono brava a incasellare un libro in un determinato genere. Certamente un libro che fotografa la realtà. Senza sovraesposizioni, o trucchi. Senza effetti speciali. Un bel libro: da leggere e consigliare. Da regalare agli amici. Approfittando dell’imminente Natale, magari.

Titolo: Bastardo posto
Autore: Remo Bassini
Editore: Perdisa
Collana Perdisapop
Euro: 14.00
Uscito il 13 ottobre 2010

Remo Bassini è nato a Cortona nel settembre 1956 e vive attualmente a Vercelli dove dirige il  periodico La sesia.  Prima di Bastardo posto ha pubblicato quattro romanzi: Il quaderno delle voci rubate (La Sesia); Dicono di Clelia (Mursia); Lo scommettitore (Fernandel); La donna che parlava con i morti (Newton e Compton) e Tamarri, racconti editi da Historica.
Ha anche un bel blog, Remo Bassini:
http://remobassini.wordpress.com/
E da undici mesi nella vita di Remo e di Francesca, sua moglie, è arrivato Federico Libero, un capolavoro di bambino.

L'ho messa anche pochi giorni fa, questa canzone, ma mi sembra obbligo ripeterla

Francesco Guccini: Piccola città

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13 risposte a Bastardo posto: romanzo di Remo Bassini

  1. anonimo ha detto:

    il libro non l'ho letto ma se è bello come la recensione…..
    ciao milvietta, buona notte
    maria

  2. Soriana ha detto:

    Maria: grazie! tutto merito del libro…

    Un bacio di buona notte.

    Milvia

  3. lauraetlory ha detto:

    Libro assolutamente da non perdere, forse il migliore di Bassini a tutt'oggi. Bella recensione Milvia.

  4. anonimo ha detto:

    Grazie Milvia, sei entrata “dentro” il mio libro come spero che entrino dentro tutti coloro che lo leggono, magari cogliendo sfumatore diverse: la percezione di chi legge è sempre sacra.
    Anche io considero Bastardo posto il mio miglior libro; dovessi rileggere uno dei mie cinque romanzi non esiterei a rileggere Bastardo posto.
    E poi: finalmente una bella copertina.
    Ed è anche, Bastardo posto, a un mese e 4 giorni dalla sua uscita, un libro di cui si è parlto poco: poche recensioni (una sola, su Pulp, ma questa settimana uscirà un’intervista su Left), poche segnalazione in rete (La poesia e lo spirito, e adesso questa tua, Milvia).
    Eppure il libro sta andando bene e sta per essere ristampato: significa che il passaparola di chi legge lo sta premiando.
    Ed è per me una doppia o forse tripla soddisfazione: perché non sono un autore noto, perché la casa editrice, cioé Perdisa, è piccola. Qundi…
    Grazie ancora Milvia e un saluto a chi passa di qui
    buona giornata
    remo bassini

  5. Soriana ha detto:

    Laura&Lory: grazie, ragazze! E a presto, spero.

    Milvia

  6. Soriana ha detto:

    Remo: grazie a te, caro Remo, per il tuo passaggio qui e per il tuo commento. Sono molto contenta che il libro stia andando bene, d’altra parte lo merita.
    Non perderò l’intervista su Left. C’è sempre da imparare da quello che dici.
    Ciao!

    Milvia

  7. cristinabove ha detto:

    bellissima recensione, per un libro che certamente merita.
    il suo autore ne è garanzia.
    ho letto altri libri di Remo e so che la sua scrittura è appassionante.
    lo leggerò senz'altro.
    Grazie a entrambi

  8. anonimo ha detto:

    Ho finalmente iniziato a leggere il libro. Stasera ho adocchiato questa recensione di Milvia e penso – per quel pò che ho già letto – che sia realmente riuscita ad entrarci dentro. La mia sensazione, in questo momento, è che "Bastardo posto" mi lascerà un segno ancor più profondo rispetto ai tuoi lavori precedenti caro Remo !  "Esimio"  Remo, fattelo dire: sei sempre in crescendo e, ciò, è cosa bellissima.
    Paola (quell'altra) Cingolani

  9. Soriana ha detto:

    Cri: La scrittura di Remo, pur essendo “scarna”, è piena di passione. Sembra quasi un ossimoro. Ma è così.
    Grazie, Cri, Un bacio

    Milvia

  10. Soriana ha detto:

    Paola: è bello, trovarti qui, a parlare di un caro amico comune.

    Un abbraccio, cara Paola.

    Milvia

  11. anonimo ha detto:

    Milvia sono entusiasta di questo libro! Remo (grande amico, mannaggia la distanza) con il suo singolare modo di scrivere crea delle entità da cui sembra scaturisca una specie di mano che ti acchiappa e ti tira dentro. Non riesci a mollare ma vuoi andare avanti, vuoi capire, devi sapere…
    Insomma io riprendo a leggere però voglio dirti che il modo in cui lo hai recensito è bellissimo: ne hai fatto una foto ben precisa.
    Appena ho finito torno 😉
    Baci a tutti
    Paola Cingolani

  12. anonimo ha detto:

    Ho finito di leggere BASTARDO POSTO.
    Il libro è assolutamente avvincente, bello, tante e forse troppe le cose che vorrei dire su questo libro.
    Ne dico solo una.
    Se non conosci Bassini ti commuove perchè ti tocca dentro questo suo ultimo lavoro mentre, se conosci Remo come ho l'onore di conoscerlo io da qualche anno, finisce che chiudendo il libro ti ritrovi ad asciugarti una lacrima.
    Una specie di lacrima che è come una pugnalata, che non avresti mai immaginato potesse coglierti così, di soprassalto, in quelle quattro righe…

    Baci a tutti

    Paola Cingolani

  13. Soriana ha detto:

    Paola: grazie, Paola, perché mi dici che ho recensito bene il romanzo di Remo.
    Per il resto… tutto vero.
    E avere Remo come amico è un privilegio.
    Ti abbraccio

    Milvia

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